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domenica 30 gennaio 2011

Una bella riflessione sulla riconversione dell'industria dell'auto.

 Dal  modello “tutto auto” verso un sistema di mobilità sostenibile. I difficili numeri di una necessaria riconversione.
di Anna Donati

Il calo della vendita di automobili nel mondo occidentale non è contingente, ma la crisi di un sistema maturo, che dopo un grande successo con 35 milioni di veicoli in circolazione solo in Italia ed il 65,5% di cittadini che la usa ogni giorno, mostra i suoi limiti. Limiti della crescita innanzitutto soprattutto in ambito urbano ormai dense di auto accatastate;  e limiti alla mobilità che non è più garantita dall’auto nello spazio e nel tempo, con i limiti antismog, le Zone a Traffico Limitato telematiche, il pagamento  della sosta, con l’ecopass e  le corsie riservate ai mezzi pubblici.  Una storia recente  in cui l’automobile piano piano è stata costretta a ritirarsi. Magari conquistando altri spazi nelle megaperiferie derivate dallo sprawl urbano fatto di residenze, capannoni, centri commerciali e  cinema multiplex. 
Ma la crescita è ormai lontana e la necessità di puntare sulla mobilità sostenibile richiede  idee e progetti per la riconversione del sistema produttivo dell’automobile  e del sistema di trasporti basato sul tutto strada.LEGGI TUTTO

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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck