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mercoledì 4 dicembre 2013


NON FARTI SCIPPARE I TRAM!


Perché i soldi già stanziati per le linee

Milano-Limbiate e Milano-Seregno

non vengano spostati altrove!
 
 
Dopo essere riusciti a rivendicare la necessità delle due metrotramvie per il nostro territorio, la nuova Legge di Stabilità, già approvata al Senato, nel maxi-emendamento prevede due commi che di fatto cancellano ogni possibilità di sopravvivenza delle due linee!
 Metrotramvia Milano-Limbiate
Nel comma 51 del maxi emendamento, si prevede di spostare il finanziamento stanziato per la riqualificazione dellla nostra linea a favore della metrotramvia di Padova, città prossima ad elezioni amministrative, il cui Sindaco (in aspettativa) è nientemeno che l'attuale Ministro dello Sviluppo Economico On. Flavio Zanonato!
 Metrotramvia Milano-Seregno
Nel comma 60 del maxi emendamento, si prevede di togliere i finanziamenti a tutte quelle opere di connessione non strategiche all’Expo 2015; tra queste opere “non strategiche” sembrerebbe esserci anche la metrotramvia Milano-Seregno. La mancata realizzazione della tratta comporta anche un esborso di circa € 13.000.000 alla ditta aggiudicatrice dei lavori come rimborso per spese già sostenute!
Chiediamo urgentemente la modifica dei commi 51 e 60 del maxi-emendamento a garanzia della realizzazione dei due interventi  già previsti e finanziati, poiché valutati importantissimi da un punto di vista strategico per questo territorio e per i quali già sono state spese parecchie risorse pubbliche. 
 

martedì 3 settembre 2013

RHO- MONZA
 
 IL GIORNO DECISIVO STA ARRIVANDO
GIOVEDI' 5 SETTEMBRE ORE 9:30
PRESIDIO A MILANO
 

 
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lunedì 5 agosto 2013




 ORA o MAI PIU'


Come previsto con l'avvicinarci alla data di inizio dell'Expo c'è un gran fermento in Lombardia per completare tutte quelle opere necessarie per il grande evento.

Opere che dato l’esiguo tempo rimasto verranno fatta “all’italiana” , tralasciando qualsiasi problema e realizzandole a tutti i costi infischiandosi dei danni che potrebbero causare.

Una di queste opere è la riqualificazione della Rho-Monza, contestatissima da parte di tutte le popolazioni interessate (Paderno Dugnano, Cormano, Novate, Bollate e Baranzate), per il suo grande impatto ambientale specialmente nella tratta di Paderno Dugnano.

Opera di cui se ne parla ormai da anni e che ha visto nei giorni scorsi l’approvazione da parte della Giunta della Regione Lombardia (Lega e PDL) della VIA dove non viene minimamente considerata l’ipotesi di interramento e che ne vedrà l’approvazione definitiva nella conferenza dei servizi indetta per il 5 settembre prossimo.

In questi giorni stiamo assistendo a Paderno Dugnano al gioco dello “scarica barile” dove si cerca di dare la colpa ad altri per nascondere quello che non si è potuto(o voluto) fare, questo modo di comportarsi non fa altro che giocare a favore di quelli che vogliono portarci in “casa nostra” tutto il traffico proveniente da est di Milano.
Quello che serve ora è compattezza e lavorare tutti insieme, perché ormai giunti a questo punto, per evitare la realizzazione di questo mostro a 14 corsie serve una grande unità, una grande mobilitazione di tutte le popolazioni interessate che con a capo i propri Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali facciano capire la propria contrarietà e che i giorni necessari per la realizzazione dell’opera devano comprendere anche quelli persi per eventuali contestazioni. Ma per fare questo serve la mobilitazione di tutti, non possiamo più demandare ad altri , bisogna impegnarsi in prima persona, bisogna coinvolgere il maggior numero di persone possibili, ognuno si deve sentire responsabile se il mostro a 14 corsie verrà realizzato.
Per maggiori informazioni qui

sabato 2 febbraio 2013


rivcivile
UN PROGRAMMA PER GOVERNARE L’ITALIA ALTERNATIVO A BERLUSCONI E A MONTI
Vogliamo realizzare una rivoluzione civile per attuare i principi di uguaglianza, libertà e democrazia della Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza.
Vogliamo realizzare un “nuovo corso” delle politiche economiche e sociali, a partire dal mezzogiorno, alternativo tanto all’iniquità e alla corruzione del ventennio berlusconiano, quanto alla distruzione dei diritti sociali, del lavoro e dell’ambiente che ha caratterizzato il governo Monti.

Per l’Europa dei diritti, contro l’Europa delle oligarchie economiche e finanziarie.

Vogliamo un’Europa autonoma dai poteri finanziari e una riforma democratica delle sue istituzioni. Siamo contrari al Fiscal Compact che taglia di 47 miliardi l’anno per i prossimi venti anni la spesa, pesando sui lavoratori e sulle fasce deboli, distruggendo ogni diritto sociale, con la conseguenza di accentuare la crisi economica. Il debito pubblico italiano deve essere affrontato con scelte economiche eque e radicali, finalizzate allo sviluppo, partendo dall’abbattimento dell’alto tasso degli interessi pagati. Accanto al Pil deve nascere un indicatore che misuri il benessere sociale e ambientale;

Per la legalità e una nuova politica antimafia

che abbia come obiettivo ultimo non solo il contenimento ma l’eliminazione della mafia, che va colpita nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a partire da quello politico. Il totale contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione, il ripristino del falso in bilancio e l’inserimento dei reati contro l’ambiente nel codice penale sono azioni necessarie per liberare lo sviluppo economico;

Per la laicità e le libertà.

Affermiamo la laicità dello Stato e il diritto all’autodeterminazione della persona. Siamo per una cultura che riconosca le differenze. Aborriamo il femminicidio, contrastiamo ogni forma di sessismo e siamo per la democrazia di genere. Contrastiamo l’omofobia e vogliamo il riconoscimento dei diritti civili, degli individui e delle coppie, a prescindere dal genere. Contrastiamo ogni forma di razzismo e siamo per la cittadinanza di tutti i nati in Italia e per politiche migratorie accoglienti;

Per il lavoro. Non vogliamo più donne e uomini precari.

Siamo per il contratto collettivo nazionale, per il ripristino dell’art. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro. Vogliamo creare occupazione attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, politiche industriali che innovino l’apparato produttivo e la riconversione ecologica dell’economia. Vogliamo introdurre un reddito minimo per le disoccupate e i disoccupati. Vogliamo che le retribuzioni italiane aumentino a partire dal recupero del fiscal drag e dalla detassazione delle tredicesime. Vogliamo difendere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro;

Per le piccole e medie imprese, le attività artigianali e agricole.

Deve partire un grande processo di rinascita del Paese, liberando le imprese dal vincolo malavitoso, dalla burocrazia soffocante. Vanno premiate fiscalmente le imprese che investono in ricerca, innovazione e creano occupazione a tempo indeterminato. Vanno valorizzate le eccellenze italiane dall’agricoltura, alla moda, al turismo, alla cultura, alla green economy;

Per l’ambiente.

Va cambiato l’attuale modello di sviluppo, responsabile dei cambiamenti climatici, del consumo senza limiti delle risorse, di povertà, squilibri e guerre. Va fermato il consumo del territorio, tutelando il paesaggio, archiviando progetti come la TAV in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto di Messina. Va impedita la privatizzazione dei beni comuni, a partire dall’acqua. Va valorizzata l’agricoltura di qualità, libera da ogm, va tutelata la biodiversità e difesi i diritti degli animali. Vanno creati posti di lavoro attraverso un piano per il risparmio energetico, lo sviluppo delle rinnovabili, la messa in sicurezza del territorio, per una mobilità sostenibile che liberi l’aria delle città dallo smog;

Per l’uguaglianza e i diritti sociali.

Vogliamo eliminare l’IMU sulla prima casa, estenderla agli immobili commerciali della chiesa e delle fondazioni bancarie, istituire una patrimoniale sulle grandi ricchezze. Vogliamo colpire l’evasione e alleggerire la pressione fiscale nei confronti dei redditi medio-bassi. Vogliamo rafforzare il sistema sanitario pubblico e universale ed un piano per la non-autosufficienza. Vogliamo il diritto alla casa e il recupero del patrimonio edilizio esistente. Vogliamo un tetto massimo per le pensioni d’oro e il cumulo pensionistico. Vogliamo abrogare la controriforma pensionistica della Fornero, eliminando le gravi ingiustizie generate, a partire dalla questione degli “esodati”;

Per la conoscenza, la cultura, un’informazione libera.

Affermiamo il valore universale della scuola, dell’università e della ricerca pubbliche. Vogliamo garantire a tutte e tutti l’accesso ai saperi, perché solo così è possibile essere cittadine e cittadini liberi e consapevoli, recuperando il valore dell’art.3 della Costituzione, rendendo centrali formazione e ricerca. Vogliamo portare l’obbligo scolastico a 18 anni. Vanno ritirate le riforme Gelmini e il blocco degli organici imposto dalle ultime leggi finanziarie. E’ necessario accantonare definitivamente qualsiasi progetto di privatizzazione del sistema di istruzione e stabilizzare il personale precario. Vogliamo valorizzare il patrimonio culturale, storico e artistico, come afferma l’art. 9 della Costituzione. Vogliamo una riforma democratica dell’informazione e del sistema radiotelevisivo che ne spezzi la subordinazione al potere economico-finanziario. Vogliamo una legge sul conflitto di interessi e che i partiti escano dal consiglio di amministrazione della Rai. Vogliamo il libero accesso a Internet, gratuito per le giovani generazioni e la banda larga diffusa in tutto il Paese;

Per la pace e il disarmo.

Va ricondotta la funzione dell’esercito alla lettera e allo spirito dell’articolo 11 della Costituzione a partire dal ritiro delle truppe italiane impegnate in missioni di guerra. Va promossa la cooperazione internazionale e l’Europa deve svolgere un’azione di pace e disarmo in particolare nell’area mediterranea. Va abrogata la riforma Monti delle Forze Armate, vanno tagliate le spese militari a partire dall’acquisto dei cacciabombardieri F35 e di tutti i nuovi armamenti.

Per una nuova questione morale ed un’altra politica.

Vogliamo l’incandidabilità dei condannati e di chi è rinviato a giudizio per reati gravi, finanziari e contro la pubblica amministrazione. Vogliamo eliminare i privilegi della politica, la diaria per i parlamentari, porre un tetto rigido ai compensi dei consiglieri regionali e introdurre per legge il limite di due mandati per parlamentari e consiglieri regionali. Vogliamo una nuova stagione di democrazia e partecipazione.
"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck