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martedì 15 novembre 2016

Esistono ancora i Verdi italiani? L'Italia ha bisogno di una forza Verde?

30 anni fa nascevano i Verdi italiani:
anni di conquiste ecologiste per i diritti e per l'economia
30 anni fa, il 16 novembre del 1986, a Finale Ligure nascevano le liste Verdi: anni di importanti conquiste ecologiste per la società, la cultura, i diritti e l'economia del nostro paese. Conquiste che non hanno avuto quel giusto risalto e riconoscimento nel paese.
C'è una domanda ricorrente che viene fatta da molti: ma i Verdi esistono ancora? Si esistono e pur essendo usciti dal 2008 dal Parlamento, continuano a essere presenti in molti territori e istituzioni locali, protagonisti di molte battaglie con oltre 100 tra consiglieri comunali e assessori, nonostante non siano presenti da oltre 10 anni nelle trasmissioni di informazione e nei talk show sia della televisione pubblica che privata.
 
Le Liste Verdi sono state il primo tentativo riuscito, dopo gli anni del terrorismo in Italia, a ottenere rappresentanza istituzionale senza voler essere "partito". Questo è avvenuto grazie al contributo proveniente dalle positive esperienze delle università verdi, delle associazioni ambientaliste e dei gruppi pacifisti.
È così che si è avviato il percorso che avrebbe portato i Verdi a farsi portavoce di istanze ecologiste e di un diverso modello di sviluppo economico non basato sulla crescita illimitata e il consumo bulimico delle risorse. E come trenta anni fa, ancora oggi quegli obiettivi rimangono sostanzialmente gli stessi. Ma con la presenza politica dei Verdi si possono sicuramente sottolineare e ricordare alcuni significativi obiettivi ottenuti per l'Italia e i suoi cittadini.
L'otto novembre del 1987 grazie a un referendum sostenuto da Verdi gli italiani dicono No la nucleare portando l'Italia a chiudere le centrali nucleari. Negli anni successivi grazie all'azione dei Verdi al governo si apre una fase nuova perché con il conto energia a sostegno delle energie rinnovabili l'Italia diventerà leader in Europa nella produzione di energie pulite nonostante il tentativo di molti governi compreso l'attuale di fermare le rinnovabili.
Già nel 2012 l'Italia era prima con il 39% tra i grandi paesi Ue, a pari merito con la Spagna, per quota di energia rinnovabile nella produzione elettrica, davanti a Germania 24%. Oggi la quota di energia rinnovabile nella nostra produzione elettrica ha superato il 43%.
Il 3 giugno del 1990 i Verdi promuovono il referendum contro la caccia e l'uso dei pesticidi in agricoltura. Purtroppo il referendum non raggiunse il quorum a causa della campagna astensionistica attuata dalla lobby trasversale dei cacciatori e degli armieri. Ma quei temi referendari rimangono quanto mai attuali a partire dall'urgenza di garantire cibi sani, sicuri e liberi da veleni.
Con la legge quadro sui parchi la 394/1991 voluta da quel piccolo e preparato, gruppo di parlamentari Verdi, l'Italia avrà un sistema di parchi nazionali e aree marine e conseguentemente parchi regionali mettendo sotto tutela e conservazione oltre 1,5 milioni di ettari di territorio. Una straordinaria operazione ambientale.
Leggi come l'abolizione della pena di morte dal codice penale militare di guerra, i primi provvedimenti legislativi antismog la n.385/1989, per la difesa e il riassetto del suolo, la n.183/1989, la cessazione dell'impiego dell'amianto, la nuova normativa sulla caccia la 157/92, la razionalizzazione delle norme sui rifiuti, sull'inquinamento acustico, il divieto di trasformazione urbanistica delle aree percorse da incendi, lo stop agli Ogm in agricoltura per difendere il made in Italy enogastronomico, il conto energia per le rinnovabili, l'ecobonus per le ristrutturazioni edili in vigore dal 2007.
Proprio l'ecobonus, voluto dai Verdi durante l'ultimo governo Prodi, ha dato un forte impulso all'economia nazionale e all'occupazione. Questa misura, ancora oggi in vigore, nel 2015 ha prodotto investimenti per 24.106 milioni di euro equivalenti a 351mila posti di lavoro fra occupazione diretta e indotta.
L'elenco è lungo e dimostra come l'azione dei Verdi sia stata propositiva e costruttiva per il progresso del paese: sono stati detti ovviamente dei No assolutamente giusti che ancora oggi vengono ribaditi, come quello sul ponte sullo Stretto di Messina, 8 miliardi di euro di risorse che dovrebbero essere invece utilizzati per la messa in sicurezza dal rischio sismico e idrogeologico dell'Italia, o il no alle folli trivellazioni petrolifere che mettono a rischio i nostri mari e le nostre terre.
 
"I cambiamenti climatici costituiscono una delle principali sfide attuali per l'umanità" scrive Papa Francesco nella Lettera Enciclica Laudato Si' - Sulla cura della casa comune.
 
Il messaggio del Papa arriva in un momento in cui le conseguenze drammatiche dei cambiamenti climatici sono sempre più gravi: saranno quasi 200 milioni i profughi climatici previsti dall'Onu entro il 2050 che fuggiranno da aree desertificate, carestie e guerre per il controllo delle risorse naturali. Alle sagge parole del Papa dobbiamo fare i conti con la preoccupante elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti d'America che nel suo programma ha messo nero su bianco di voler mettere in discussione gli accordi sul clima e di costruire un'America intollerante verso i più deboli.
Anche in Europa e in Italia gli effetti dell'inquinamento e la crisi ambientale e climatica condizionano negativamente la vita della popolazione e dell'economia. Secondo l'organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), «il costo economico dei circa 600.000 decessi prematuri e malattie provocate dall'inquinamento in Europa, raggiungevano, nel 2010, la cifra di 1.600 miliardi di dollari», ovvero 1.463 miliardi di euro.
Un ammontare che equivale circa al 10% del P.i.l. dell'Unione Europea. L'Italia ha un governo che dal punto di vista delle politiche ambientali è certamente uno dei peggiori della storia della Repubblica: ha dato il via alla ripresa delle trivellazioni petrolifere, penalizzato le rinnovabili, approvato il decreto 91/2014 che sana l'inquinamento a mare e molto altro.
C'è un'anomalia italiana che è quella di non avere avuto e di non avere un movimento Verde forte dal punto di vista elettorale come quello del Nord Europa. È un tema profondo questo, che evidenzia anche una differenza di visione della società e dei beni collettivi tra nord e sud Europa. Rimango profondamente convinto che a differenza del Nord Europa in Italia vi sia un deficit di etica della responsabilità.
Ma la domanda è: l'Italia ha bisogno di una forza Verde, moderna e innovativa sganciata da vecchie logiche ideologiche, che sappia allearsi con chi mette al centro delle politiche di governo la conversione ecologica dell'economia e la lotta a tutte le povertà? E come deve organizzarsi e su quali basi? A questa domanda spero e auspico che si possa aprire una discussione anche critica ma propositiva per il bene del futuro del nostro Paese.
Mercoledì 16 novembre alle ore 11 a piazza Montecitorio sarà presentato il libro dei 30 anni dei Verdi che ricorda tutte le leggi, le battaglie vecchie e nuove fatte per l'Italia. In ogni caso tanti auguri ai Verdi italiani.
Angelo Bonelli

sabato 12 novembre 2016

NO AMBIENTALISTA

CONFERENZA STAMPA
A VENEZIA CONVEGNO DEL FRONTE AMBIENTALISTA  SULLA RIFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE
 I cittadini e le cittadine, i comitati e le associazioni impegnati nel difendere la democrazia, i diritti delle persone e dell’ambiente, propongono un convegno per discutere della riforma del Titolo V della Costituzione, oggetto di referendum il prossimo 4 dicembre:
“Ambiente e democrazia territoriale, in quale direzione va la riforma del Titolo V?” 
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Alcuni degli organizzatori saranno lieti di parlarne con i giornalisti:
 Martedì 15 novembre alle ore 11,30 presso: Ecoistituto di Mestre, viale Venezia 7   
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L’iniziativa si svolgerà a Venezia presso  la Scuola dei Calegheri, a San Tomà, 
domenica 20 novembre a partire dalle ore 10,30
Interverranno: 
Enzo Di Salvatore (docente di diritto costituzionale, Università di Teramo) 
Gianni Girotto (Senatore, Movimento 5 Stelle)
Enrico Gagliano (Coordinamento Nazionale No Triv) 
Felice Casson (senatore, vicepresidente commissione giustizia) 
Michele Boato (Ecoistituto di Mestre) 
Domenico Finiguerra (Stop al consumo del territorio) 
Tommaso Cacciari (No Grandi Navi) 
Gabriele Gazzaneo (Rete della Conoscenza) 
Moni Ovadia sarà presente con un saluto e intervento video
Coordina: Roberta Radich (Coordinamento Nazionale No Triv)
L’evento è organizzato da:
Rete dei Comitati Veneti per l'ambiente e contro le Grandi opere
Decidiamo NOi! - Territori per il NO
Coordinamento Nazionale No Triv
Per informazioni:
Roberta Radich tel. 348 9138529  - r.radich@fondazionecapta.it
Michele Boato tel. 041 950101 - micheleboato@tin.it
"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck