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sabato 28 novembre 2009

PD: SCOPPIA IL CASO DEGLI ECODEM

PD : SCOPPIA IL CASO DEGLI ECODEM

Acque agitate nel Partito democratico. Dopo l'emorragia provocata dal Movimento per l'Italia di Rutelli, è il turno degli ecodem.
Il fronte dell'agibilità politica e culturale dell'ecologismo, nel principale partito d'opposizione, è sempre più ristretto. Il Pd sceglie di manifestare per "L'alternativa a Berlusconi" negli stessi giorni in cui tutto il mondo guarda agli esiti del vertice di Copenaghen sul clima, senza prevedere nemmeno un riferimento all'ambiente nella piattaforma programmatica della mobilitazione.
Della Seta: «Se continua così c'è bisogno di nuovi approdi».

FIRMA L'APPELLO

Metti un freno al cemento con una legge per i suoli della Lombardia

Legambiente ha depositato a fine luglio 2009 in Regione Lombardia 12.257 firme in calce alla proposta di legge regionale di iniziativa popolare “Norme per il contenimento del consumo di suolo e la disciplina della compensazione ecologica preventiva”, che è stata dichiarata ammissibile e, pertanto, inviata alla Commissione Consiliare competente perché segua il normale iter legislativo.

Poiché:

- il suolo è un bene comune, indispensabile per la vita e la sopravvivenza degli ecosistemi;

- il consumo indiscriminato di suolo rappresenta un problema non più rinviabile per la Lombardia e per tutto il Paese;

- tutelare il suolo vuol dire proteggere il nostro ambiente, la qualità della nostra vita e delle generazioni future;

- limitare il consumo di suolo significa valorizzare il paesaggio, l'agricoltura, la storia e la cultura dei territori.


Le sottoscritte e i sottoscritti ritengono che tale proposta di legge sia un primo passo concreto verso la limitazione del consumo di suolo, che possa essere un importante stimolo alla realizzazione di una disciplina generale di tutela dei territori – compresa la riforma della fiscalità locale che svincoli le entrate dei comuni dagli oneri di urbanizzazione - e pertanto

CHIEDONO

ai Consiglieri regionali della Lombardia, al Presidente della Regione, all'Assessore regionale al Territorio e Urbanistica che venga approvata la suddetta proposta di legge (pdl 409 – Regione Lombardia)

No Berlusconi Day: dalla federazione nazionale dei Verdi

Il No Berlusconi Day è un'occasione per dire basta alla politica che “intossica”.
I Verdi non potevano mancare in una giornata dedicata alla difesa dei diritti costituzionali.
Così, il prossimo 5 dicembre, saranno in piazza del Popolo insieme ai blogger e alle associazioni civili promotrici della manifestazione per gridare il loro No a “Berlusconi radioattivo”.

Il No Berlusconi Day diventerà un'occasione per mostrare la volontà di ribellarsi concretamente alla privatizzazione dell'acqua e all'impianto di centrali nucleari. Nei gazebo dei Verdi ci sarà la possibilità di votare per le “Primarie dell'acqua e dell'energia” e per dare una pre-adesione ai referendum contro queste due proposte di legge.

Partecipa anche tu. Appuntamento alle 14 di sabato 5 dicembre dietro lo striscione in Piazza della Repubblica (davanti alla Basilica)

giovedì 26 novembre 2009

LETTERA APERTA AL CONSIGLIO COMUNALE: PIANO TRIENNALE DELLE OPERE

Lettera aperta di Michele Crapuzzo
al Consiglio Comunale
Paderno Dugnano, 25/11/2009

Oggetto: Piano triennale delle opere pubbliche di Paderno Dugnano
In data 09/11/2009 mi sono recato presso l'URP del nostro Comune per consultare la delibera di Giunta n. 188 del 08/10/2009 pubblicata all'albo pretorio del comune, ho constatato che gli unici allegati alla delibera sono le schede con l'elenco delle opere pubbliche programmate per il prossimo triennio.

La suddetta consultazione non mi ha consentito di capire, oltre l'indicazione dell'opera e dell'importo stanziato, quali sono state le valutazioni e gli studi di fattibilità che giustificano il loro inserimento nel piano delle opere pubbliche. Mi riferisco in modo particolare alla nuova costruzione del mercato coperto, alla nuova costruzione della pista per ciclisti, al ponte carrabile di via Cappellini.
A tale proposito ricordo riportando di seguito il testo del comma 2, 6 e 8 della legge 163 del 2006:
“.......2. Il programma triennale costituisce momento attuativo di studi di fattibilità e di identificazione e quantificazione dei propri bisogni che le amministrazioni aggiudicatrici predispongono nell'esercizio delle loro autonome competenze e, quando esplicitamente previsto, di concerto con altri soggetti, in conformità agli obiettivi assunti come prioritari. Gli studi individuano i lavori strumentali al soddisfacimento dei predetti bisogni, indicano le caratteristiche funzionali, tecniche, gestionali ed economico-finanziarie degli stessi e contengono l'analisi dello stato di fatto di ogni intervento nelle sue eventuali componenti storico-artistiche, architettoniche, paesaggistiche, e nelle sue componenti di sostenibilità ambientale, socio-economiche, amministrative e tecniche. In particolare le amministrazioni aggiudicatrici individuano con priorità i bisogni che possono essere soddisfatti tramite la realizzazione di lavori finanziabili con capitali privati, in quanto suscettibili di gestione economica. Lo schema di programma triennale e i suoi aggiornamenti annuali sono resi pubblici, prima della loro approvazione, mediante affissione nella sede delle amministrazioni aggiudicatrici per almeno sessanta giorni consecutivi ed eventualmente mediante pubblicazione sul profilo di committente della stazione appaltante.
6. L'inclusione di un lavoro nell'elenco annuale e' subordinata, per i lavori di importo inferiore a 1.000.000 di euro, alla previa approvazione di uno studio di fattibilità e, per i lavori di importo pari o superiore a 1.000.000 di euro, alla previa approvazione della progettazione preliminare, redatta ai sensi dell'articolo 93, salvo che per i lavori di manutenzione, per i quali e' sufficiente l'indicazione degli interventi accompagnata dalla stima sommaria dei costi.
8. I progetti dei lavori degli enti locali ricompresi nell'elenco annuale devono essere conformi agli strumenti urbanistici vigenti o adottati. Ove gli enti locali siano sprovvisti di tali strumenti urbanistici, decorso inutilmente un anno dal termine ultimo previsto dalla normativa vigente per la loro adozione, e fino all'adozione medesima, gli enti stessi sono esclusi da qualsiasi contributo o agevolazione dello Stato in materia di lavori pubblici. Resta ferma l'applicabilità delle disposizioni di cui agli articoli 9, 10, 11 e 19 del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327 e di cui all'articolo 34 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267...........”

Se ho ben compreso la lettera e lo spirito della legge l'inserimento delle opere deve essere preceduto dall'approvazione dei progetti di fattibilità che dimostrano la loro sostenibilità tecnica ed economica per il bilancio comunale nonché la coerenza con la pianificazione urbanistica.

Quindi non essendo possibile rilevare tutto ciò dalla documentazione messa a disposizione, ho fatto una richiesta di accesso agli atti per poter conoscere i progetti di fattibilità, ove necessari, in data 10/11/2009. Ad oggi non mi è stato ancora possibile visionare la documentazione richiesta.
Per una mia curiosità ho chiesto a qualche consigliere comunale se avesse visionato qualche progetto, soprattutto per quelle opere per le quali non è indicato nemmeno il luogo della loro realizzazione, e ho verificato che nemmeno i consiglieri sanno nulla oltre al titolo dell'opera e all'importo corrispondente.

Se la legge prescrive il periodo di sessanta giorni di pubblicazione forse intende dare tempo e possibilità ai cittadini di partecipare al procedimento, se la documentazione non viene messa a disposizione fin dall'inizio la partecipazione è compromessa.
Come sarà possibile giudicare o partecipare attivamente alle scelte dell'amministrazione se non vengono fornite le necessarie informazioni, in questo caso anche dovute per legge?

Come sarà possibile per il Consiglio Comunale discutere e approvare documenti di programmazione se i suoi componenti non conoscono gli atti? (Ma questo e affare dei consiglieri e del loro rapporto con gli elettori).

Ricordo che lei, come capogruppo di opposizione, molte volte ha richiesto di avere gli atti con anticipo e prima del deposito ufficiale in segreteria in modo da partecipare alla loro formazione.
Ho voluto farle questa segnalazione perché oggi nella sua veste di Presidente del Consiglio ha l'occasione e il potere, di far rispettare i diritti di tutti i cittadini e dei consiglieri comunali.
Cordiali saluti
Michele Crapuzzo

martedì 24 novembre 2009

C'è bisogno dei VERDI


verdi

Costituente Da alcune settimane si è rimessa in pista una proposta ecologista nata dalle ceneri del Sole che ride.
Lo tzunami che si è abbattuto su ciò che è rimasto dei Verdi ha lasciato morti e feriti. La scriteriata politica degli ultimi anni ha portato a questi risultati.
Mi spiego meglio. Durante il governo Prodi non c'è stata una netta divisone di ruoli fra governo e partito, avallando la compatibilità e la necessità di non forzare su contenuti qualificanti. Durante la conferenza stampa del candidato presidente del centrosinistra non è mai echeggiata la parola ambiente, quasi che l'azione dei Verdi fosse stata tanto negativa da non doverne parlare.
C'è stata poi l'alleanza elettorale per ben due volte con forze disomogenee, alla ricerca spasmodica del raggiungimento del quorum senza accorgersi che ognuna delle componenti perdeva pezzi e dimenticando che l'alchimia perde sempre quando non ci sono politica e contenuti qualificanti.
Si sono annunciate a più riprese costituenti ecologiste, cartelli di garanti, tutto e sempre sacrificato alla politica del giorno e alla esigenze mass mediatiche, con presenze quasi sempre sovraesposte. Si sono perse per strada donne, uomini e intelligenze, si sono sperperati mezzi ingenti con risultati scarsi o inesistenti.
Il Partito dei movimenti era diventato il Partito dei consiglieri , degli assessori, degli autoreferenziati, senza per questo negare l'importanza di occupare presidi di iniziative e di denuncia. E ora si vogliono raccogliere i cocci.
Le intenzioni di chi ho ascoltato a Fiuggi, a Roma e nei colloqui sembrano invertire la tendenza. Le associazioni ambientaliste non possono essere cinghia di trasmissione di nessuno ma nello stesso tempo non possono usare i Verdi come un autobus su cui salire e scendere, perché in realtà sono loro che rappresentano, nel bene e nel male, l'ambientalismo in Italia.
Io penso e spero che la gestione Bonelli mantenga le promesse anche perché l'ambiente, nonostante le emergenze epocali e la crisi economica, è nella mente e nella domanda della gente.
Intanto non bisogna farsi prendere la mano dai sondaggi e poi bisogna ritornare nei movimenti e fra i movimenti. L'immagine dei Verdi non può configurarsi come quella di una propaggine di un movimento politico estremo. La trasversalità, anche se non è un dogma, non può essere gestita da chi ha già fatto scelte radicali.
Per troppo tempo i Verdi hanno abbandonato la loro "trasversalità" politica e sono stati rilegati nella sinistra cosiddetta "radicale" perdendo consensi e attenzione. La connotazione pacifista la si deve invocare senza toni truculenti. L'attività politica, o meglio la cronaca, sia gestita senza dover necessariamente rispondere a Berlusconi o a Bersani.
Dove sta la diversità, l'originalità rispetto ai Casini, ai Ferrero o agli altri se non si praticano contenuti qualificanti?
Il no al nucleare non può essere lasciato in mano a Di Pietro.
Il prima Copenaghen e ancor più il dopo vanno gestiti giorno dopo giorno. La strada di ricostruzione è ardua e molto difficile, ma bisogna superare una cultura politica vecchia e secolare. Partire subito con la Costituente ecologista e con gli stati generali dell'ambientalismo italiano, chiamando le associazioni ambientaliste, il mondo della cultura e della scienza, gli imprenditori che credono nelle tecnologie nuove, innovative e pulite, i ricercatori e gli esperti lasciati spesso in disparte anche dalla stessa classe dirigente ecologista.
Se mi posso permettere una battuta, noi che difendiamo la biodiversità dobbiamo praticare l'ecologia della mente e quindi liberarci dal cretinismo parlamentare e istituzionale, saper coniugare ambientalismo della ragione, con la ricerca delle ragioni dell'esistenza di una pratica di lotta ambientalista su temi nodali della nostra esistenza: pianificazione dei territori, difesa della biodiversità, energie rinnovabili, mobilità compatibile, educazione, innovazione proceduta da accurate ricerche tecnologiche, merceologiche e scientifiche.
Solo così ci sarà la possibilità di far crescere e affermare una presenza ecologista nel Paese che affianchi chi, come noi ad esempio, sta affannosamente resistendo contro coloro che vogliono ricacciare indietro democrazia e Stato di diritto.
Quindi, grande disponibilità a collaborare e a confrontarsi sui temi comuni.

Guido Pollice presidente Vas (Verdi ambiente società) da Terra

sabato 21 novembre 2009

CONDOGLIANZE INTERESSATE

La Paderno Dugnano che volta pagina: telegrammi alle famiglie padernesi colpite da un lutto da parte dell'Amministrazione Comunale.

Nel 2008 a Paderno Dugnano vi sono stati 367 morti (Fonte: http://demo.istat.it).
Mettiamo che nel 2009 si mantenga lo stesso dato. Considerato che il costo medio di un telegramma di cordoglio è circa di Euro 3,60 , se si volesse inviare 1 telegramma a ciascuna famiglia padernese colpita dal lutto, l'importo speso in un anno sarebbe pari ad Euro 1321,20.

In genere si usa inviare un messaggio tramite telegramma a parenti, persone amiche, vicine o comunque conoscenti, per esprimere il proprio affetto e la propria vicinanza in un momento così intimo e delicato. Di solito non se ne fa uso con persone che non si conoscono e con le quali non si è mai scambiata parola, qualsiasi sia la posizione che si ricopre. Ciò potrebbe essere sentito come fuori luogo, invasivo, indelicato, inopportuno, interessato...

Ma c'è chi non guarda in faccia a niente e nessuno e usa tutte le situazioni, anche quelle più intime, per mettersi in mostra e vedere di accrescere il consenso attorno alla propria persona e al proprio operato, cosa che, probabilmente, con qualcuno gli riuscirà anche, visto che ci si è messo d'impegno a farlo (chi saranno i "consiglieri" così esperti di tali vicende umane?)

A noi invece sembra solo un atto di pessimo gusto.

C'è solo d'augurarsi che i soldi spesi non siano quelli pubblici, ma provengano da tasche personali.
Diversamente sarebbe davvero una vergogna.

Vittoria sull'acqua in Lombardia

La Corte Costituzionale boccia la parte della legge regionale sull'acqua che obbliga alla separazione tra gestione ed erogazione!

L'incostituzionalità del Decreto Ronchi
è confermata da questa sentenza!


Sulla base del ricorso presentato nel 2006 dal Governo Prodi, la Corte Costituzionale ha bocciato la parte della legge regionale sull'acqua del 2006 che obbliga(va) alla separazione tra gestione ed erogazione!
Un obbligo che era stato contrastato dalla proposta di referendum abrogativo sostenuto da 144 Comuni lombardi e che nel 2009 aveva portato alla modifica della legge regionale.
Nel concreto la sentenza di fatto boccia i Piani d'Ambito e le delibere di alcuni ATO che nel periodo 2006-2008 avevano adottato il principio della separazione gestione/erogazione. Tra questi gli ATO di Como, Cremona, Lecco, Pavia, Varese e provincia di Milano.
In particolare la sentenza pone le premesse per l'annullamento della gara per l'erogazione per l'ATO di Pavia, la cui apertura è stata definita ad ottobre 2009 (scadenza del bando gennaio 2010).

Si tratta dunque di una vittoria a difesa dell'acqua pubblica in Lombardia, che da Pavia deve essere estesa a tutti i territori.

Ricordiamo che, ad oggi, solo la Regione Puglia ha chiesto l'incostituzionalità del Decreto Ronchi.

CACCIA: UNIONE EUROPEA

NO A DEROGHE IN REGIONI, CASO LOMBARDIA A CORTE
(ANSA) - BRUXELLES, 20 NOV -

La Commissione europea ha deciso di rivolgersi alla Corte di giustizia perche' ingiunga all'Italia di impedire la caccia a specie protette in Lombardia. Un procedimento e' in corso per diverse regioni che hanno concesso deroghe non conformi alle normative Ue sull'attivita' venatoria, ma Bruxelles ha deciso di ''intervenire con un' urgenza'' dopo che la Lombardia ha varato una nuova legge che consente la ca
ccia a quattro specie protette fino al 31 dicembre 2009.
(ANSA).
E' convocato l' Esecutivo della provincia di Milano
giovedi 26 alle ore 21
a Palazzo Marino, in Via Marino 7 - 3. piano.

Si tratta di un riunione aperta alla quale possono partecipare tutti gli iscritti della provincia di Milano

La discussione riguarderà la convocazione di una assemblea provinciale, finalizzata a rilanciare il soggetto ecologista anche in provincia di Milano.

venerdì 20 novembre 2009

CONTRIBUTO DI ELISABETTA PATELLI SUL TEMA DELLA SCUOLA E DELL'ISTRUZIONE

Marcegaglia, governo e declino della scuola:
quali proposte degli ecologisti?

La Marcegaglia si muove in difesa degli istituti tecnici, anzi allunga le mani sulla formazione professionale, forte di una classe politica rozza, incapace e prona anche nel settore scuola.

Nell´"Action Plan" della Confindustria al Governo si dettano le regole per la ristrutturazione degli istituti professionali, tra cui la costituzione di CDA (autonomi rispetto agli organismi di partecipazione democratica) da affiancare ai presidi, con poteri effettivi di governo, di orientamento dei programmi e di selezione dei docenti fuori da graduatorie e classi di concorso.

E´ evidente che il cuore del problema per Confindustria è il controllo sull´istruzione tecnica, limitatamente al settore tecnologico (industriale) e non economico (amministrativo-
commerciale), finalizzata alla formazione di quadri aziendali, con un sistema peggiore dell´istruzione professionale in vigore nel nostro Paese fino agli anni sessanta.

Per il raggiungimento degli obiettivi Confindustria propone 3 strade:

- un provvedimento normativo specifico che ricalchi l´"Action Plan"
- una autonomia "statutaria" ogni scuola si fa il suo
- le fondazioni come ultima ratio.

Insomma Confindustria è aziendalista ma non stupida: perché mettere dei soldi privati nelle fondazioni quando la scuola può essere gestita privatamente gratis attraverso Consigli Di Amministrazione, scelta degli insegnanti e iniezioni di personale delle aziende, facendo pagare tutto allo Stato, cioè alla collettività?

Tutto cio´ mentre il
nostro Governo ingrassa l´istruzione privata (che non offre maggiori garanzie formative ma solo di servizio e di ceto), taglia clamorosamente la scuola pubblica e la avvia su un percorso di invecchiamento precoce attraverso la licealizzazione indistinta e senza portafoglio. In cammino verso il "vecchio" i licei si avviano verso una formazione generale obsoleta e le scuole tecniche stanno cercando di camuffarsi da licei, per scampare al declassamento cui e´ destinata la futura istruzione professionale, un ambito su cui avanzano le mani di Confindustria.

Insomma una catastrofe in stile centrodestra italiano.

Un rapporto reale e piu´ concreto con la cultura e il lavoro del mondo globalizzato del terzo millennio e´ certamente il punto irrinunciabile per una seria riforma della scuola sia generalista sia professionalizzante.

Il sistema scolastico svedese - completamente gratuito, anzi incentivato - è ritenuto da molti il modello ideale e il più adatto ad affrontare le nuove sfide della globalizzazione. La scuola e l'università svedese hanno un forte rapporto con il mondo del lavoro, soprattutto con le aziende del territorio e investono molto fin dai primi anni sulla manualità, su visite all'azienda e gli stage. Vi è una forte componente di integrazione di coloro che hanno lasciato il percorso formativo per andare a lavorare e la dispersione scolastica e' irrisoria.

Anche in Svezia, come in tutti gli altri paesi, ci sono scuole più generaliste e università non-professionalizzanti, anzi anche la Svezia aveva intrapreso anni fa la via della "licealizzazione" generalizzata, per abbandonarla una volta verificata non essere adeguata alle esigenze dei tempi odierni e soprattutto del futuro.

Oggi la scuola secondaria superiore ("gymnasieskolan"
) consiste di 16 programmi definiti a livello nazionale, di cui 14 sono programmi professionali e 2 sono programmi di preparazione agli studi universitari. Tutti i programmi hanno una durata di tre anni e tutti includono talune materie fondamentali quali ad esempio svedese, inglese, educazione civica, matematica, educazione fisica e sanitaria. I programmi professionali includono attività pratica su un posto di lavoro per almeno il 15% dell'anno scolastico.

L' insegnamento a distanza ha una lunga tradizione in Svezia e parecchi corsi di studio superiore sono offerti su questa base. Coloro che frequentano gli istituti di istruzione superiore hanno diritto a ricevere dal governo un'assistenza finanziaria sotto forma di sussidi e di prestiti.

Laddove esistono realta´ sociali svantaggiate il governo investe maggiori risorse.

Tutte le scuole, anche quelle private, sono interamente finanziate dallo stato (questa è la peculiarità del "welfare sistem" svedese). Nessuna scuola privata può pero' imporre rette per l´iscrizione. La differenza tra scuole statali e scuole private consiste nel fatto che le scuole private sono gestite da compagnie private a fine lucrativo, che possono tentare di governare le scuole in modo più efficiente di quanto non lo facciano le scuole statali. Se queste compagnie riescono a fare guadagni, tanto meglio. I benefici possono essere incamerati dalle ditte e non devono essere restituiti allo Stato.

E´ interessante notare che la parificazione pubblico /privato non ha incrementato significativamente il privato, che si attesta dopo 16 anni al 16%, mentre la stragrande maggioranza della popolazione opta per la scuola pubblica. In ogni caso, per le famiglie, i due sistemi sembrano essere perfettamente intercambiabili. Le novità adottate nel settore privato per generare un profitto con i soldi ricevuti dall´erario pubblico hanno incitato le scuole statali ad innovare a loro volta. Si potrebbe in questo caso parlare di un circolo virtuoso.

Il governo di centrodestra svedese ha vinto le elezioni anche sostenendo che i socialdemocratici avevano speso troppo poco per la scuola . In realta´ il budget messo disposizione era elevato, ma il centrodestra lo ha giudicato insoddisfacente per raggiungere l´obiettivo del primato mondiale. Quindi in Svezia il governo investe moltissimo sulla scuola, investendo pure il settore privato di forti responsabilità anche economiche, per formare cervelli che ambiscono al primato mondiale sia culturale sia professionale,

Non e´ certamente oro tutto cio´ che luccica e non tutti i modelli devono essere assunti in modo acritico e pedissequo, tuttavia dal confronto emerge con chiarezza è l´arretratezza culturale, politica e la cecita´ della nostra classe dirigente , politica ed economica. Appare infine drammaticamente la pericolosa china su cui e´ avviata forzosamente il nostro sistema dell´istruzione.

Anche in questo settore le sfide del terzo millennio chiamano gli ambientalisti ad un assunzione di responsabilità propositiva , che occupi la lacuna lasciata dalla mera difesa in trincea della scuola pubblica e del precariato scolastico, ultimo presidio della sinistra radicale e sindacale e proponga con forza un progetto di green learning che responsabilizzi il mondo del lavoro virtuoso, che si integri con esso per affrontare sul piano culturale e professionale le sfide economiche-occupazionali e di sostenibilità del terzo millennio. Parliamone.

Elisabetta Patelli,

Presidente dei Verdi della Lombardia

mercoledì 18 novembre 2009

ADERISCI AI VERDI


LUNEDì 23 E 30 NOVEMBRE E LUNEDì 14 DICEMBRE ORE 21,15 PRESSO LA SEDE DEI VERDI DI VICOLO TRAMONTANA SARA' POSSIBILE ISCRIVERSI.
PER CHI NON POTESSE VENIRE E VOLESSE UN CONTATTO: verdipadernodugnano@gmail.com

ACQUA!


Parlamento Oggi alla Camera voto di fiducia sul ddl che contiene anche la riforma dei servizi pubblici locali. Gasparri: «Competitività in settori che ne sono stati per troppo tempo al riparo». Bonelli: «Ora referendum»

Il governo ha posto la fiducia sul decreto Ronchi, che introduce anche la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, tra cui la gestione dell'acqua. Di fatto, consegnandola nelle mani delle multinazionali.
Oggi alle 16 alla Camera inizia la votazione. Il decreto deve essere convertito in legge entro il 24 novembre, pena la decadenza. E se la stessa maggioranza non appare compatta, con la Lega che si è dichiarata «insoddisfatta», l'opposizione insorge: «Parlamento umiliato». Gli ambientalisti in trincea: «L'acqua non è una merce ». Ma, salvo sorprese, tra poche ore lo diventerà.
L'acqua è un bene privato. Anzi lo sarà da oggi, dopo il voto finale della Camera, con fiducia, sul ddl Ronchi.
La ventiseiesima fiducia del governo Berlusconi stavolta serve per consegnare la più essenziale delle risorse del pianeta nelle mani dei privati, cui viene affidata la gestione della rete idrica. La norma è contenuta nel ddl Ronchi "Salva-Infrazioni" che si voterà oggi a Montecitorio.
Per il Pdl si tratta, come ha spiegato Gasparri in un intervento sul Sole 24 Ore qualche giorno fa, di «una riforma di straordinaria portata, un intervento che mai nessun governo precedente era riuscito a compiere, volta a innestare la competitività all'interno di settori che ne sono stati per troppo tempo al riparo; per liberalizzare e, quindi, anche privatizzare, qualora ve ne siano le condizioni e le dinamiche del confronto competitivo tra operatori individuino soggetti privati come i migliori sul mercato di riferimento».
Una posizione che i movimenti per l'acqua pubblica vedono come fumo negli occhi. Una legge orribile, la definiscono, che «legittima il furto di un bene naturale trasformandolo in una merce da mettere sul mercato con una mera logica di profitto».
Il fronte del no, molto ampio, ha annunciato battaglia ed è pronto anche al referendum.
Il presidente dei Verdi Angelo Bonelli spiega: «Occorre aprire una nuova stagione di referendum che includa la questione dell'acqua e anche del nucleare. Prima, però, è necessaria l'obiezione civica, perché il governo vuole svendere l'acqua ai privati. Questo produrrà un unico risultato: tariffe decuplicate e assenza di manutenzione della rete. Oggi viene perso il 37 per cento dell'acqua potabile, pari a quasi tre miliardi di metri cubi all'anno e la gestione ai privati, come è stato già ampiamente dimostrato, non risolverà questa situazione ma la aggraverà».
Sulla stessa linea l'Italia dei valori che pure in passato ha appoggiato processi di privatizzazione nelle realtà locali, addirittura partecipandovi.
Nel corso di una conferenza stampa i rappresentanti dell'Idv hanno affermato che la legge non ha alcuna logica, nessun riferimento alla normativa europea a cui si fa riferimento, nessuna giustificazione: «Premia solo pochi speculatori che tramite i loro padrini politici cercano di appropriarsi di un bene che è pubblico», ha detto il capogruppo Massimo Donadi.
A sostegno della iniziativa anche il Pd con Jean Leonard Touadì e il "Forum nazionale dell'acqua" con Paolo Corsetti e padre Alex Zanotelli. «In un silenzio che colpisce si sta realizzando un sostanziale passo indietro della nostra democrazia», ha aggiunto il capogruppo dell'Idv. Leoluca Orlando, portavoce dell'Idv e già sindaco di Palermo, e il parlamentare Domenico Scilipoti hanno ricordato che la mafia è nata e si è rafforzata proprio sul controllo dell'acqua. «Se affideremo questo bene naturale alle multinazionali - hanno aggiunto - il loro peso sarà maggiore di quello che ora hanno rispetto al petrolio».
Sul piede di guerra le associazioni ambientaliste. «Con questo provvedimento - sottolinea il Wwf - gli enti locali italiani saranno liberi di scegliere le forme di gestione dei "servizi pubblici ambientali" purché essi ricorrano esclusivamente a società private selezionate mediante gara o all'affidamento a società pubblico/private, con la presenza del partner privato scelto con gara che abbia una quota di partecipazione non al di sotto del 40 per cento e i compiti operativi connessi con la gestione del servizio o a società quotate. Si sono affermate le società miste definendo il tetto alla partecipazione pubblica al 30 per cento».
Il Wwf denuncia che «sono ben altri gli obblighi, non solo comunitari, e le esigenze a cui l'Italia dovrebbe dar seriamente seguito e che sono il presupposto per garantire una gestione adeguata dell'acqua, a partire dall'urgente, necessità di istituire le Autorità di distretto, ovvero, ampi ambiti territoriali per pianificare e gestire l'uso dell'acqua ma anche tutte le altrettanto urgenti politiche di difesa del suolo».

Augusto Romano da Terra www.verdi.it

martedì 17 novembre 2009


I VERDI A PADERNO DUGNANO
VERSO LA COSTITUENTE ECOLOGISTA

Con il Congresso nazionale dello scorso ottobre, i Verdi hanno avviato il processo per la COSTITUENTE ECOLOGISTA.

Tutti potranno partecipare ai lavori per la Costituente ma ai passaggi e alle decisioni interne ai VERDI potranno partecipare solo coloro che sono iscritti ai Verdi nel 2009. Il tesseramento chiuderà il 31 dicembre.

SE CREDI NEL PROGETTO ECOLOGISTA E VUOI PARTECIPARE AI PROCESSI DECISIONALI, il 23 e 30 novembre e il 14 dicembre, dalle ore 21,15 presso la sede dei Verdi di Vicolo Tramontana a Paderno Dugnano, sarà possibile iscriversi.

Quote
giovani sino a 26 anni: 15,00 Euro
adulti: 30,00 Euro

Associazione dei Verdi "Rossella Tavecchio" di Paderno Dugnano
Libro

Che fare?
Choin-Bendit - ed. Nutrimenti

Dopo 'I sogni di mio padre', la fortunata autobiografia di Barack Obama, Nutrimenti ha acquistato i diritti per l'Italia dell'ultimo libro di Daniel Cohn-Bendit, Che fare?, manifesto politico dell'attuale leader di Europe Ecologie, il movimento rosso-verde che ha rappresentato una rivoluzionaria sorpresa nelle ultime elezioni europee in Francia. Il libro, con una prefazione dell'autore scritta appositamente per l'edizione italiana sarà nelle librerie ad ottobre. Ex leader del Maggio francese, Daniel Cohn-Bendit è il portavoce di una visione sociale utopistica, ma anche un deputato europeo realista. Mostrando la vivacità di un leader, la libertà di tono di un anticonformista e l'audacia di un riformatore sociale, Cohn-Bendit propone un nuovo modo di fare politica, e soprattutto una nuova prospettiva per la sinistra. La convergenza delle tre grandi crisi - ecologica, finanziaria e sociale - ci obbliga, secondo il leader di Europe Ecologie, a rimettere in discussione tout court le nostre abitudini, i nostri consumi, le nostre ideologie.

domenica 15 novembre 2009

IL GOVERNO PRIVATIZZA L'ACQUA E I BENI COMUNI! IMPEDIAMOLO!

Care/i,
nell'ambito delle iniziative della campagna nazionale "Salva l'Acqua" il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua promuove per mercoledì 18 NOVEMBRE (ore 14.00) un PRESIDIO SOTTO AL PARLAMENTO(Piazza Montecitorio), in concomitanza con la discussione del decreto legge 135/09 presso la Camera dei Deputati

Si tratta della definitiva mercificazione di un bene essenziale alla vita.

Si tratta della definitiva consegna al mercato di un diritto umano universale.

Si tratta di un provvedimento inaccettabile!

MOBILITIAMOCI PER IMPEDIRE LA CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO LEGGE 135/09!
Per informazioni:
Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225 Lun.-Ven. 15:00-19:00
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org Questo indirizzo e-mail
è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Sito web: www.acquabenecomune.org

FIRMA L'APPELLO
CAMPAGNA NAZIONALE "SALVA L'ACQUA"
IL GOVERNO PRIVATIZZA L´ ACQUA !
http://www.petizionionline.it/petizione/campagna-nazionale-salva-lacqua-il-governo-privatizza-l-acqua-/133

Un futuro ecologista, ripartiamo dal pensiero verde per una nuova Costituente ecologista




Per chi avesse interesse ad ascoltare gli interventi dell'appuntamento del 14 novembre scorso a Roma, Radio Radicale ha reso disponibile sul proprio sito web la registrazione; questo il link:
http://www.radioradicale.it/scheda/291148/assemblea-dei-verdi-dal-titolo-un-futuro-ecologista-ripartiamo-dai-verdi-per-un-anuova-costituente-ecologi

venerdì 13 novembre 2009

100 giorni: che tragedia





IL SINDACO FA IL PESCE IN BARILE!

E' oramai evidente che il sindaco non è d'accordo con l'interramento perchè continua a cercare l'alibi per uscire in maniera indolore addossando la responsabilità ad altri.
Difatti continua a dire che la Provincia ha fatto il progetto, che Serravalle non ha soldi, che l'amministrazione precedente non ha fatto abbastanza.
Se vuole effettivamente l'interramento faccia il suo dovere e insieme con i cittadini, il comitato, le associazioni e i partiti che si sono espressi in tal senso con un ordine del giorno in Consiglio Comunale, costringa la Provincia e la Regione a cambiare il progetto.
Per obiettività va ricordato che:
- la galleria fonica è stata la proposta fatta dalla Provincia al Comune a fronte della richiesta dell'interramento;
- la precedente amministrazione non ha mai approvato il progetto preliminare;
- il protocollo d'intesa fatto tra il Comune e la Provincia è finalizzato a verificare la fattibilità tecnica ed economica dell'interramento;
- l'assemblea con la partecipazione della Provincia e di Serravalle è stata organizzata dal Comune per sollecitare le Istituzioni interessate a cambiare il progetto.
Infine vorrei ricordare, anche se non ce ne bisogno, che noi come Verdi il 30 gennaio del 2008 abbiamo organizzato una assemblea pubblica in aula consiliare, per informare i cittadini sul progetto che la Provincia stava predisponendo.
Naturalmente l'assemblea è stata pubblicizzata con la diffusione di un volantino che informava anche dei contenuti del progetto. A seguito di quell'assemblea è nato il comitato per l'interramento della Rho - Monza.
In tutto questo tempo dov'era il farmacista Consigliere Comunale Alparone?

Michele Crapuzzo
Associazione Verdi "Rossella Tavecchio"



COMUNICATO DIFFUSO IL 12 NOVEMBRE DAL COMITATO PER L'INTERRAMENTO:
"Venerdì tredici….parte il Tavolo Tecnico, ma… senza i Tecnici"

Venerdì 13, per chi è scaramantico è tempo di fare gli scongiuri. Noi non lo siamo, però un po’ perplessi restiamo.

Dopo essere stati sollecitati negli scorsi giorni per segnalare e presentare in Comune nome e curriculum del tecnico incaricato da Comitato e Associazioni per prender parte alle attività del Tavolo Tecnico, veniamo a sapere che la prima seduta del tavolo si terrà sì il 13 Novembre ma, udite udite, senza la presenza dei tecnici.Nessuno ci tiene al corrente di queste evoluzioni, non si capisce a che cosa si sta mirando e, per questi motivi, siamo un attimino perplessi.Abbiamo dichiarato che noi restiamo vigili e che non ci presteremo a perder tempo inutilmente. Così è e così sarà.

Considerando tutto quanto sta accadendo, richiediamo che il sindaco indica l'assemblea pubblica cittadina e non di quartiere, (così come previsto dell’Art.31 del regolamento di partecipazione popolare e per la quale sono state presentate oltre 400 firme da oltre quindici giorni) già la prossima settimana, perché i cittadini vogliono capire quale sia la reale evoluzione degli eventi. L’attuale flusso di informazioni verso i cittadini, scelto da chi ci sta amministrando, non soddisfa le necessità di efficacia, efficienza, trasparenza e capillarità nella diffusione delle informazioni verso i cittadini, la quale, per un problema tanto grave e di interesse generale, ha bisogno di aggiornamenti pressoché costanti, idealmente con cadenza giornaliera, considerata anche la ristrettezza del tempo a disposizione da ora sino all’avvio dei lavori previsti per il 2012. Non si può pensare, pertanto, che le persone si accontentino di sapere che ci sono o ci saranno dei passi “istituzionali”, che qualcuno “riferirà loro” o che, genericamente, “qualcuno sta lavorando utilizzando una propria tela di rapporti” e ritenere che, con queste vaghe ed indefinite affermazioni, il cittadino comune debba sentirsi “tranquillo e fiducioso” sugli sviluppi di una vicenda che, i poteri forti, che vanno oltre l'ambito comunale, vorrebbero imporre in modo pernicioso ai i cittadini padernesi.

Non si dimentichino le parole dell’Assessore provinciale De Nicola, ribadite anche recentemente sulla stampa, secondo il quale “a prevalere deve essere l’interesse generale”. Vorremmo definire tutti insieme, almeno a Paderno Dugnano, quale sia per tutti noi il significato da attribuire alle parole “interesse generale”, perché abbiamo il sospetto che l’interesse di chi dovrebbe “ospitare in casa” l’ecomostro a 14 corsie non venga annoverato fra le cose da tenere in considerazione.

F.to Il Portavoce del CCIRM Ing. Ferruccio Porati




opere pubbliche cancellate: la sicurezza per i nostri amministratori, è solo quella delle videocamere

…PERMETTETEMI UNA PICCOLA RIFLESSIONE

L’AMMINISTRAZIONE ATTUALE, CON LA DECISIONE DI CANCELLARE L’OPERA DI MESSA IN SICUREZZA DELL’INCROCIO: MEDA, ALBERTI M.te CERVINO, (PERALTRO, GIA’ FINANZIATA DALLA PASSATA GIUNTA E, VOTATA DA VOI CITTADINI NELLO SCORSO BILANCIO PARTECIPATIVO!)

QUALORA DOVESSE VERIFICARSI QUALCHE GRAVE INCIDENTE,
SI ASSUMERA’ TUTTA LA RESPONSABILITA’ DELL’ACCADUTO!!!

Permettetemi anche però, di fare un appunto a quanti, alle scorse Elezioni, hanno scelto di dare fiducia ad una compagine di persone che fino a quel momento non avevano dato alcun segnale d’amore verso il nostro Paese, invece di riconfermare l’amministrazione Massetti, che durante il suo mandato, tanto ha fatto per Palazzolo.

Siamo lontani dalla campagna elettorale, vi prego perciò di prendere questo mio sfogo, solo come un appunto sul quale riflettere in merito alle scelte sopra ascritte.

Grazie per l’Attenzione,

Flavio Mariani

E' GIA' L'UNGO L'ELENCO DELLE "NOVITA'" DELLA PADERNO DUGNANO CHE VOLTA PAGINA

L'avevano annunciato: Paderno Dugnano avrebbe voltato pagina.
Così proclamavano i manifesti elettorali che invitavano i cittadini padernesi a sostenere l'elezione di Marco Alparone, candidato della PDL oggi Sindaco a Paderno Dugnano.
Forse in molti che l'hanno votato non si sono chiesti, mentre sceglievano,
a "come" la nostra città avrebbe voltato pagina!

I primi segni li vedemmo e denunciammo già a luglio, poi fu la volta della richiesta delle dimissioni dei vertici dei consigli di amministrazione di AGES e di Energie locali, per fare spazio a "uomini di prorpia fiducia"... poi incominciò il teatrino con la vicenda Tavolo tecnico e questione Rho-Monza, non ancora concluso...

Dedichiamo a questo blog uno spazio di denuncia "SAVE PADERNO DUGNANO" che conterrà tutte le "novità" che la Paderno Dugnano che volta pagina sta subendo.

Settegiorni e Notiziario 29/01/2010

Notiziario

Settegiorni

LE BUGIE DI DI MAIO & cO.

Alla cortese attenzione del Presidente del Quartiere di Palazzolo Milanese

Sig. Gaslini Marco

e p.c.:

Al Sig. Sindaco di Paderno Dugnano Dott. Marco Alparone

Al Sig. Assessore Giovanni Di Maio

Alle redazioni delle seguenti testate:

Settegiorni, Il Cittadino, Il Notiziario, Città 2000, Il Diario


OGGETTO: richiesta di pubblica smentita

Palazzolo Milanese, 4 Novembre 2009


Durante l’assemblea pubblica, tenutasi il giorno 28 Ottobre scorso nella sede del Quartiere di Palazzolo Milanese, l’Assessore Di Maio, alla presenza di circa settanta persone, ha affermato che, durante la guida di Centro Sinistra dell’ultima Giunta Casati, l’Amministrazione Comunale dovette pagare una multa di circa un miliardo di lire a favore dell'allora Società presieduta dalla famiglia Cabassi.

Le affermazioni fatte non sono vere, e oltremodo lesive nei confronti di quanti allora erano al governo della città.

Chiediamo pertanto una pronta e pubblica smentita a mezzo stampa di quanto affermato nella riunione di Quartiere del 28/10/2009. Ci auguriamo che in futuro non si abbiano più a ripetere simili spiacevoli e ingiuriose circostanze .

Flavio Mariani, Damiano Ricci, Anna Varisco

Associazione dei Verdi “Rossella Tavecchio” di Paderno Dugnano





20 anni di Legambiente 10 anni di Oasi dei Gelsi

Domenica 15 novembre appuntamento alle ore 10,00 all'Oasi dei Gelsi a Palazzolo Milanese nei Pressi di Viale Bagatti per festeggiare insieme i 20 anni del Circolo Grugnotorto di Legambiente di Paderno Dugnano.

Durante la festa effettueremo una piantumazione seguita da un momento conviviale.
Per ragioni organizzative siete pregati di comunicare la Vostra presenza al numero specificato nel volantino allegato



"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck