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lunedì 29 maggio 2017

FIRMA la petizione Europea per un cibo SENZA GLIFOSATO.

Fermiamoli prima che sia troppo tardi.
Un milione di firme in tutta Europa
per dire STOP GLIFOSATO.




Come scrive Il Salvagente, “il glifosato è l’erbicida più largamente usato al mondo, contro il quale si è già sollevata una diffusa opposizione sociale, alla quale l’UE deve dare ascolto. Diversi sono infatti gli studi che ne dimostrano i rischi per l’ambiente e per la salute umana, al punto da essere stato classificato dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) come potenziale cancerogeno per l’uomo.

Sebbene in alcuni Paesi, tra cui l’Italia, ne sia stato vietato l’uso nelle aree urbane, rimane ampiamente utilizzato in agricoltura, con conseguenti residui nel nostro cibo e nelle falde acquifere come hanno dimostrato le analisi del Test-Salvagente su pasta, prodotti per la prima colazione e perfino acque potabili”.

Servono un milione di firme di cittadini europei da qui a fine estate, ossia prima che la Commissione dica l’ultima parola sul glifosato.

Come si firma per Stop Glifosato?

La firma deve essere posta sul modulo on line di raccolta firme per l’ICE (Iniziativa Cittadini Europei, così viene chiamata questa formula ufficiale prevista dalla Commissione Europea). Il modulo è lo stesso in tutta Europa ed è stato realizzato da wemove.eu. Puoi FIRMARE QUI.

Si tratta di qualcosa di più ufficiale di una petizione, tanto è vero che è obbligatorio inserire gli estremi di un DOCUMENTO. Dati che servono alla UE per considerare valide le firme.

In Europa l’iniziativa ICE è promossa da associazioni ambientaliste, sociali e del settore agricolo coordinate da We Move Europe. In Italia le varie associazioni si sono attivate unitariamente nella Coalizione Italiana Stop Glifosato.



sabato 27 maggio 2017

G7: un G ZERO dell’Ecologia e dell’Equità sociale ed economica.

ECO-EQUO: su questo sono invece concordi
i sette movimenti politici VERDI dei Paesi del G7.


I loghi dei VERDI dei sette Paesi del G7 + quello del Partito dei Verdi d’Europa

Il Gruppo dei Sette (G7) è il vertice dei capi di Stato e di Governo delle 7 maggiori economie avanzate: Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d'America. Anche il rappresentante dell'Unione Europea è sempre presente agli incontri.

Ieri, venerdì 26, e oggi, sabato 27 maggio, si sono riuniti nel Vertice di Taormina senza nessun risultato nell’impegno a mantenere l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, nel contrasto dei loro devastanti effetti su vaste aree di desertificazione, allagamenti, carestie e quindi sul disagio, la fame, e l’inevitabile emigrazione delle popolazioni colpite.

Senza nessun risultato per l’umanità colpita sempre più spesso da lunghe e dolorose disuguaglianze sociali e crisi ambientali e per il futuro delle prossime generazioni seriamente in pericolo, in particolare quello di chi vive sotto la soglia di povertà.

Le soluzioni politiche adottate in passato dai G7 sono state fino ad oggi insufficienti e inefficaci. Non c’è più tempo: eppure anche in questa occasione non hanno trovato unanimi e determinate risposte globali a queste problematiche.

I Verdi dei Paesi G7 sono invece concordi dell’urgenza di risolvere, in particolare, queste emergenze:

• mantenere l’impegno assunto con l’Accordo di Parigi (COP21) per il mantenimento del riscaldamento globale entro + 1.5 °C per accelerare la transizione verso un’economia a energia fossile zero, quindi verso l’energia pulita e rinnovabile, l’uso efficiente dell’energia e delle risorse. Contrastare gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici.

• Intervenire sul problema dell’aiuto ai profughi, sulle migrazioni, sui milioni di uomini, donne, bambini e bambine in fuga da guerre, da conseguenze della crisi ecologica, da violenza, fame e povertà.

• contrastare i meccanismi che generano povertà e disuguaglianza nel mondo, e risolvere problemi che non si possono più rimandare: i milioni di persone al mondo che soffrono ancora la fame, i milioni che non hanno accesso alle cure mediche di base, i milioni di bambini, giovani e adolescenti che non possono andare a scuola.

sabato 20 maggio 2017

Una bellissima giornata oggi, 20 maggio, a Milano.

Migliaia le persone alla marcia

"INSIEME SENZA MURI".

Più di 50.000 persone hanno marciato da Porta Venezia a Piazza del Cannone (Castello Sforzesco).

Angelo Bonelli tra i marciatori Verdi
La presenza dei Verdi per ricordare le migrazioni ambientali come conseguenza degli effetti dei cambiamenti climatici, dovuti all’inquinamento, tra cui la desertificazione. Migranti sempre più in aumento ma che non vengono riconosciuti come profughi perché non è riconosciuta questa causa e le disuguaglianze sociali ed economiche che ne conseguono.

ALTRE FOTOGRAFIE

giovedì 18 maggio 2017

I Verdi a Milano alla marcia contro tutti i razzismi

INSIEME SENZA MURI.

I Verdi di Paderno Dugnano invitano a partecipare alla marcia per un mondo aperto e inclusivo.
Per nuove politiche di accoglienza e integrazione.
Per nuovi diritti di cittadinanza.
Contro tutti i razzismi.



Sabato 20 maggio, il corteo partirà da Porta Venezia alle ore 14.30 e si concluderà in Piazza del Cannone con molta musica.

I Verdi si danno appuntamento davanti l’entrata del Planetario, Corso Venezia 57, dalle ore 13:45 alle 14:00.


Il senso che i Verdi, con la loro partecipazione, vogliono dare alla Marcia: 

cambiamenti climatici e migranti ambientali, equità sociale ed economica.


Sul sito dei Verdi della Lombardia, il co-portavoce dei Verdi lombardi, Aldo Guastafierro, sotto il titolo "Costruire ponti, non muri", scrive:

“Il tema dei cambiamenti climatici è diventato centrale nello scenario politico mondiale nonché dell’interesse della società civile (…) È importante come questo tema, abbia evidenziato che una parte dei migranti che arrivano sul nostro territorio, siano in fuga da fame, carestie e disastri ambientali provocati dallo sfruttamento insensato di quelle risorse che ci consentono di vivere tra mille comodità. Queste genti, i cosiddetti migranti ambientali, oggi sono poco considerati, ignorati a livello mediatico, quasi come se ci fosse una graduatoria tra i diseredati del mondo (…)
Dunque il tema del surriscaldamento globale e dei cambiamenti climatici torna prepotentemente alla ribalta. E’ arrivato quindi il momento che ognuno di noi rifletta sulle proprie responsabilità e incominci a ragionare su cosa è possibile fare. Anche semplici azioni di sostenibilità della nostra quotidianità possono contribuire alla difesa del pianeta dalla devastazione, e garantire a queste genti equità, pari opportunità e condizioni di vita migliori”. (...)


mercoledì 10 maggio 2017

Furto ai danni di LEGAMBIENTE a Cinisello Balsamo

Rubate attrezzature del
Centro di Educazione Ambientale
per un valore di circa diecimila euro

Martedì 9 maggio i responsabili di Legambiente di Cinisello Balsamo, Angelo Fabretto e Ivan Fumagalli, hanno scritto:


“una brutta notizia per la nostra Associazione. Oggi pomeriggio abbiamo trovato recisa la recinzione sul retro del Centro di Educazione Ambientale in via Cilea angolo via Giolitti e scassinati i lucchetti del deposito dove tenevamo tutte le attrezzature per la manutenzione del Parco Grugnotorto Villoresi. Probabilmente stanotte, dei delinquenti sono entrati e ci hanno rubato il trattorino, la trancia BCS, un tagliaerba professionale, due decespugliatori (di cui uno appena acquistato), due biciclette che usavano i volontari e altro materiale per la cura del verde.  Praticamente si tratta di tutta l’attrezzatura che il Circolo utilizzava per tenere in ordine le aree verdi che ci hanno assegnato nel Parco.

Si tratta di un danno del valore stimato di oltre 10.000 euro. E questo dopo che pochi anni fa avevamo subito un altro grosso furto (la tensostruttura bianca che era ubicata nel Parco in prossimità della vecchia casetta di legno). Anche in quel caso la somma stimata del danno era di circa 8-9.000 euro. Con pazienza avevamo raccolto in questi  anni meno della metà della somma attraverso donazioni, pranzi ed iniziative specifiche di raccolta fondi, tanto da farci mettere in cantiere il suo ripristino l’estate prossima anche attraverso altri fondi ricevuti attraverso progetti che partono quest’anno.

Ora siamo ancora a terra e veramente sconfortati. Tra l’altro se con il furto della tensostruttura abbiamo potuto supplire in qualche modo, senza gli attrezzi agricoli non possiamo resistere molto, l’erba cresce e la manutenzione non può essere troppo rimandata.

E’ triste vedere che nonostante ci mettiamo tempo e lavoro volontario, qualcuno(…)  non si fa il minimo scrupolo di rubare le preziose attrezzature che riusciamo ad acquistare con l’aiuto di tutti.


Non sappiamo ancora come affrontare questo secondo grave furto e nei prossimi giorni cercheremo di capire come far fronte.”

"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck