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venerdì 14 gennaio 2011

EURECO: LA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE

Mercoledì 12 gennaio 2011 nella 485ª seduta pubblica (pomeridiana) il Senato ha approvato le proposte di risoluzione riferite al documento recante la Seconda relazione intermedia sull'attività svolta dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette "morti bianche". Riportiamo di seguitolo stralcio riferito al sopralluogo effettuato a Paderno Dugnano in relazione al grave incidente EURECO. 


 SENATO DELLA REPUBBLICA

XVI LEGISLATURA
COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLE COSIDDETTE «MORTI BIANCHE»

Stralcio dalla "Seconda relazione intermedia sull'attività svolta, 23 novembre 2010 - 3. I SOPRALLUOGHI DELLA COMMISSIONE: GLI INFORTUNI ED IL SISTEMA DI PREVENZIONE SUL TERRITORIO"

3.10. Sopralluogo a Paderno Dugnano (14-15 novembre 2010)
L’ultima missione in ordine di tempo della Commissione ha avuto luogo a Paderno Dugnano, in provincia di Milano, il 14 e 15 novembre 2010, mediante l’invio di una delegazione formata dal presidente Tofani e dai senatori Colli, Maraventano, Nerozzi e Roilo. Il sopralluogo era volto ad acquisire elementi conoscitivi sul gravissimo incidente verificatosi il 4 novembre presso lo stabilimento della EURECO S.r.l. di Paderno Dugano, a seguito del quale un operaio ha perso la vita ed altri sei sono rimasti gravemente feriti.
Il 4 novembre, poco prima delle ore 15, Sergio Scapolan e Salvatore Catalano, due operai della ditta EURECO S.r.l., un'impresa specializzata nella raccolta e nello smaltimento di rifiuti speciali, si trovavano nel piazzale dello stabilimento per seguire i lavori di divisione e stoccaggio dei rifiuti, per i quali era stata incaricata la TNL S.r.l. Quest'ultima è un'azienda che si occupa di facchinaggio e movimentazione merci ed è formata da personale di origine albanese: al momento dell’incidente sul piazzale erano presenti cinque dipendenti della TNL, i signori Leonard Shehu, Harun Zekiri, Kasen Xhani, Erjon Zeva e Ferik Meshi. Mentre si stavano svolgendo queste attività, improvvisamente si è avuta una violentissima esplosione, seguita da altri scoppi e poi da fiammate che hanno investito in pieno gli operai.
Quattro di loro, Scapolan, Catalano, Shehu e Zekiri, sono rimasti gravemente ustionati su quasi tutto il corpo: in particolare, il signor Scapolan è morto a distanza di alcuni giorni, il 13 novembre, mentre permangono ancora critiche le condizioni degli altri tre. Fortunatamente invece, il resto degli operai hanno riportato conseguenze più lievi e sono ormai in via di guarigione.
Anche per il breve tempo trascorso tra il momento dell’incidente e quello del sopralluogo della Commissione, non si hanno ancora certezze in merito all'accaduto. La magistratura sta tuttora indagando e occorrerà quindi attendere l’esito delle verifiche, che dovranno in primo luogo identificare esattamente i materiali e i prodotti presenti sul piazzale al momento dell’esplosione, in particolare in alcuni
container da cui potrebbe essere partita l’esplosione ovvero l’incendio che ha innescato la reazione. In secondo luogo, si dovrà poi capire il tipo di operazioni e trattamenti che era in corso in quel momento e se erano state adottate tutte le necessarie misure di sicurezza. Sul piazzale erano certamente presenti vari tipi di materiali e prodotti, anche di tipo infiammabile, per cui i fattori di innesco potrebbero essere stati diversi; d'altra parte, al momento non è ancora chiaro se si sia determinato prima un incendio ovvero un'esplosione. LEGGI TUTTO

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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck