visite

informativa resa ai sensi dell'art. 13 del Codice pagina: http://www.shinystat.com/it/informativa_privacy_generale_free.html il visitatore potrà negare il proprio consenso all'installazione dei cookie di ShinyStat modificando opportunamente le impostazioni del proprio browser o cliccando sull'apposito link per attivare l'opt-out: http://www.shinystat.com/it/opt-out_free.html.

lunedì 10 gennaio 2011

Quanto è vecchio Marchionne

di Rinaldo Gianola 

 La domanda che la politica, il sindacato, la cultura dovrebbero porsi è questa: Sergio Marchionne è un modernizzatore, un manager geniale, un rivoluzionario dell’industria che cambierà le sorti della Fiat e del Paese oppure è un vecchio attrezzo del capitale, un profittatore di stock options, un furbetto che addolcisce la sua immagine pubblica presentandosi in maglioncino? Non c’è dubbio che il capo della Fiat susciti grande ammirazione non solo tra i più fedeli sostenitori degli interessi dell’impresa, ma anche in alcuni sindacati e in autorevoli esponenti del centrosinistra dove c’è chi l’ha definito un socialdemocratico (Piero Fassino) e chi ne condivide la strategia e la sfida (Sergio Chiamparino, Enrico Letta).Leggi tutto
(Lo Straniero - dic. 2010/gen. 2011)

COHN BENDIT: "L'UNICA STRADA E' LA RICONVERSIONE ECOLOGICA DELL'AUTO"
 
«La riconversione ecologica rappresenta l'unico mezzo per salvare i posti di lavoro, ma occorre che una parte dei lavoratori dell'industria automobilistica sia formata per un altro mestiere, perché non potrà rimanere nell'auto».
Daniel Cohn Bendit, europarlamentare verde eletto a furor di popolo in Francia, leader della lista Europe écologie, interviene sulla crisi del settore automobilistico e sul dramma dei posti di lavoro già persi e che si perderanno nel corso dell'anno.
Il modello dell'ex Dany il Rosso, tra gli ecologisti più riconosciuti al mondo, è di rottura radicale con il passato. «L'unico possibile - avverte - per garantire un futuro d'uscita dalla crisi». Leggi tutto..

Nessun commento:

Posta un commento

"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck