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mercoledì 26 gennaio 2011

I DUBBI e LA QUESTIONE RHO-MONZA

 Si è riunita oggi la Commissione di Controllo della Provincia di Milano. 

Nei giorni scorsi, a seguito del comunicato stampa diffuso dalla consigliera del Pd Scorta nel quale si rendeva noto di come l’amministrazione padernese avesse scelto di non fare ricorso al Tar contro il progetto portato avanti dalla Provincia di Milano (ricordate l'impegno di Bogani in Villa Gargantini la primavera scorsa?) ma di procedere contro gli espropri per tutelare le proprietà comunali, numerosi sono i dubbi sorti sulle posizioni e la buona fede dichiarate dai nostri amministratori. 
A chiarire la questione ci prova il tecnico incaricato dal Comitato di Cittadini per l'Interramento della Rho Monza. Di seguito alcune sue note diffuse oggi. 
" La situazione sembrerebbe molto peggio di quanto ci sia stato dipinto anche nellla recente riunione di dicembre in sala consiliare". 

“Interramento: fine delle trasmissioni?”
Tante le notizie amare in questo inizio d’anno.Oggi la Commissione Controllo della Provincia ha chiamato l’AD di Serravalle a rispondere sulla necessità di trovare una soluzione alternativa al progetto preliminare, ma l’AD di Serravalle ha risposto negativamente rimandando al Ministero ed alla Provincia tutte le responsabilità. Un giro di responsabilità che ci ricorda “il gioco delle parti”.
Sul tavolo resta il Progetto Preliminare, approvato da Anas e dal Ministero, contro il quale la amministrazione di Paderno si è sempre opposta.
Non riesco ancora a dare una chiara spiegazione all’intervento dell’attuale Sindaco padernese dello scorso 20 gennaio, poiché la sera del Consiglio Comunale ha comunicato chel’amministrazione ricorrerà al Tar, per la notifica dell’avvio delle fasi di esproprio (per le aree comunali), e che il ricorso è già pronto.
Scopro però solo ieri che il giorno seguente, 21/01 è stata pubblicata una Delibera di Giunta Comunale (DGC n°3/2011, dello stesso giorno 20/01, quindi prima del C.C.) che attribuisce l’incarico ad un terzo professionista, (un legale differente da quello precedentemente indicatoci) che a quella data ha comunicato l’impossibilità a svolgere l’incarico.
L’avvocato M. Scorta, che ha seguito il comitato sul tema della difesa legale, ha però evidenziato che non vi erano atti contro i quali ricorrere, come ha confermato l’arch. Rossetti, attuale dirigente dell’area territorio, in occasione dell’incontro con gli espropriandi a metà dicembre.
Quindi i dubbi sono due: a. su che cosa doveva ricorrere la amministrazione padernese in passato se non ci sono ancora atti contro i quali ricorrere?
b. perché il sindaco ha più volte comunicato che il ricorso era già pronto se l’avvocato Pagano aveva rinunciato all’incarico ?
Lo stesso avvio della procedura di esproprio è una mera notifica, ma non è l’atto (di esproprio) e quindi non sussiste il decreto (di pubblica utilità) contro il quale fare opposizione, e quando ci sarà, non sarà più contestabile.
Mi aspetto di vedere come sarà proposta l’opposizione al Tar, ma sono sempre più convinto che con queste indecisioni avranno da perderci soltanto i padernesi.
Sarò “cattivo profeta”, ma arriverà prima il decreto di pubblica utilità piuttosto che l’indizione della Conferenza dei Servizi per valutare il progetto definitivo, ne sono certo.
La domanda è però spontanea: quando si imposterà il ricorso pro interramento, quando apriranno i cantieri? E da 15 giorni si è chiusa la preselezione delle imprese concorrenti, quindi attendiamo un’altra pessima notizia per i padernesi, la pubblicazione dell’esito.
Purtroppo le imprese consultate non sono state qualificate per svolgere opere di perforazione, in vista dell’interramento, sia perché non è stato espresso nel disciplinare di gara, sia perché chi governa oggi vuole solo questo progetto per Paderno, ormai è chiaro.
Ci aspetta l’inaugurazione del ponte sullo stretto … di Paderno.
Dr. Arch. Allegro Fabrizio

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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck