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domenica 10 luglio 2011

Seveso, 35 anni dopo una nuova minaccia




Il progetto di un’autostrada mette a rischio il Bosco delle Querce. Frutto della bonifica che seguì il disastro dell’Icmesa, sotto le sue terre nasconde due vasche piene dei veleni del passato

 seveso-icmesa- Una nube chimica tossica, sprigionatasi dalla fabbrica Icmesa di Meda di proprietà della multinazionale elvetica Givaudan, investe il 10 luglio 1976 le cittadine di Desio e di Seveso. Il micidiale composto a base di diossina provoca il maggior disastro ecologico mai successo in un paese industrializzato. Passerà alla storia come il disastro di Seveso. La necessaria opera di bonifica, durata oltre dieci anni, comporterà la demolizione dei fabbricati esistenti e l’asportazione dei terreni superficiali. A seguito di un dibattito durato anni, nel 1983 fu approvato il progetto relativo alla realizzazione del Bosco delle Querce, sorto nella zona più contaminata come risposta della natura ai danni provocati dall’azione umana. Il bosco si estende per 43 ettari e nasconde, sotto due colline artificiali, delle vasche speciali, dove sono interrati i resti delle case, le carcasse degli animali abbattuti e la terra asportata durante la bonifica. LEGGI TUTTO Verdi Nazionale ....

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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck