Stiamo assistendo da qualche anno a questa parte, al sorgere di numerosi comitati e gruppi cittadini votati a cause specifiche ma di interesse generale. Solo a Paderno Dugnano attualmente esistono sicuramente 4 Comitati, senza contare i Comitati referendari e se non ne abbiamo dimenticato qualcuno:
- CCRM (Comitato Cittadini per l'interramento della Rho-Monza)
- Comitati No.I (Comitati No Inceneritore che è un coordinamento di Comitati Paderno Dugnano, Bollate, Novate Milanese, Senago, Cormano);
- Gruppo Amici del Pilastrello
- Comitato Genitori Scuola dell'Infanzia del Villaggio Ambrosiano
Nei dintorni, oltre ai già citati Comitati No Interramento a cui si aggiungono anche i cittadini mobilitati sulla questione Rho-Monza (Bollate, Novate, Baranzate):
- Comitato risanamento ex cava Bossi (Bollate)
- Comitato Senago Sostenibile (Senago)
- Comitato DifendiamoArese (Arese)
- Comitato NO PE4 (Garbagnate Milanese).
La presenza di così tanti comitati denota indubbiamente l'esistenza di numerose preoccupazioni, quasi che la zona Nord Ovest della cintura milanese sia divenuta un concentrato di attacchi (espliciti e meno, nel caso dell'incuria) ai beni comuni, ma crediamo ci sia anche qualcosa di più.
Leggendo i blog e i settimanali locali, si ha un quadro della situazione che fa sorgere qualche dubbio sulla capacita da parte delle istituzioni di reggere il proprio ruolo. Il principio è quello dei vasi comunicanti: il vuoto viene presto riempito. Le istituzioni non ci sono. Di seguito solo alcuni degli esempi:
L'Associazione AIEA organizza iniziative e apre un CC per un fondo a sostegno dei lavoratori e delle vittime dell'EURECO.
I Consigli di Quartiere, strumento partecipativo da sempre valido per le amministrazioni comunali che si sono succedute a Paderno Dugnano, non funzionano più (leggi qui l'articolo di Settegioni).
(NDR: A conferma, diciamo che la gente che andava in quartiere a confrontarsi con le rappresentanze per portare le proprie istanze , discuterle e trovare delle soluzioni, ci dice (ne conosciamo un bel po' perché eravamo presenti in quasi tutti i quartieri) che ha rinunciato ad andare, perché ora è tutto diverso e non serve...)
I genitori della scuola dell'Infanzia del Villaggio Ambrosiano intervengono segnalando un problema di salubrità degli ambienti in cui soggiornano i loro bambini, problema che l'ASL avrebbe dovuto avere ben presente, ben monitorato e... prevenuto! Così come il Comune avrebbe dovuto... quale ente deputato alla sicurezza dei suoi cittadini e alla cura delle sue strutture.ma "il Sindaco tace..."
Gli abitanti ALER di Paderno Dugnano si dipingono da soli le loro case (leggi qui l'articolo de Il Notiziario).
Gli abitanti di Via Boito a Calderara si auto tassano per realizzare un pilomat e risolvere un problema di viabilità non affrontato..
I genitori delle scuole Allende e Croci si ridipingono le pareti di corridoi e aule da soli, dopo aver accettato già da qualche anno (così come hanno fatto i genitori di tutte le scuole pubbliche) di versare contributi "volontari" a sostegno dell'offerta formativa (fotocopie, supplenze insegnanti, carta igienica...) e per i corsi che una volta erano parte integrante del POF.
...
Invece di plaudere di fronte a così tanta partecipazione, dovremmo cogliere in tutto ciò un segnale molto chiaro: le istituzioni hanno abdicato.
Le spiegazioni ci sono, le conosciamo. Un problema è sicuramente quello delle risorse e dei tagli dissennati a tutto quello che è pubblico, senza pesare su altri costi (tipo quelli della politica..). A ciò si aggiunge l'egoismo di certa parte politica (La Lega in primis e i suoi interessi grassi da tutelare solo per le regioni del Nord [... che poi non tutela]) e di certe categorie che hanno da sempre fatto leva sul clientelismo quale contrappeso del consenso1, la corruzione e i professionisti della politica e di conseguenza (ma non solo) la crisi dei partiti anch'essi istituzione...
Non sorprende che chi, da cittadino deciso a impegnarsi che rivendica sicurezza, salute, qualità, tutele... tenda sempre a sottolineare in qualsiasi occasione che la battaglia per cui ci si sta spendendo non ha niente di "politico", quasi a volersi smarcare da tutto ciò di negativo cui il termine "politico" rimanda.
Quei cittadini si sbagliano. Il loro impegno, tutto ciò che loro fanno è spiccatamente politico.
Non lo diciamo noi, ma l'enciclopedia autogestita e partecipata della rete:
..."La prima definizione di "politica" (dal greco πολιτικος, politikós) risale ad Aristotele ed è legata al termine "polis", che in greco significa la città, la comunità dei cittadini [...]
Al di là delle definizioni, la politica in senso generale, riguardante "tutti" i soggetti facenti parte di una società, e non esclusivamente chi fa politica attiva, ovvero opera nelle strutture deputate a determinarla, la politica è l'occuparsi in qualche modo di come viene gestito lo stato o sue substrutture territoriali. In tal senso "fa politica" anche chi, subendone effetti negativi ad opera di coloro che ne sono istituzionalmente investiti, scende in piazza per protestare"...
Riformare la politica, nel senso del superare l'attuale fase di crisi dei partiti e delle istituzioni di governo, si può.
Non criminalizzando il dissenso (si è parlato più volte di "terrorismo" a Paderno Dugnano) o facendo plauso a cò tanta partecipazione, ma trovando strumenti di riconoscimento e forme di governo inclusive, non affossando i Consigli di Quartiere, non chiudendo i servizi di aggregazione, non facendo melina di fronte ai problemi nell'attesa che il sopraggiungere dei tempi determini gli esiti, sollevando da qualsiasi responsabilità sulle conseguenze (di fatto, abdicando al proprio ruolo). Ma per questa ultima faccenda, rimandiamo al post successivo...
1 Una piccola digressione che non vuole generalizzare, ma che fa riflettere: i Commercianti di Via Coti Zelati (un po' più forti di bambini e famiglie perché hanno il ricatto del consenso e della "firma" a qualche provvedimento da parte del loro rappresentante in Consiglio Comunale) chiedono interventi che sembrano mai finire e mai soddisfarli, imputando all'urbanistica la cirsi che attraversa loro come i clienti, chiedendo interventi, ci permettiamo di dire, un po' inutili (non come nel caso della muffa al Villaggio) che costano alla collettività intera, impoverendola sempre più...
Ben detto. In ogni occasione dobbiamo riappropriarci di quel termine "politica" che, chi più chi meno, abbiamo contribuito a rendere sudicio: ma soprattutto occorre farlo con chi più l'ha colpito, tutti quelli (e sono tanti) per i quali Politica è semplicemente gestione delle strade e del registro delle imposte, come se tutto il resto fosse "sussidiarizzabile" ai privati.
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