SCOPPIA UN GIALLO: PRESTIGIACOMO E ROMANI SMENTISCONO MA TESTO ANTICIPATO PARLA CHIARO. BONELLI: GOVERNO HA DECISO DI AFFOSSARE SETTORE CHE PUO' VALERE 3 PUNTI PIL E' costretto a ricredersi chi sperava che il governo "ci ripensasse" sugli incentivi alle rinnovabili, soprattutto dopo lo straordinario risultato di un referendum che ha spazzato via, una volta per tutte, l'incubo nucleare dal nostro futuro energetico. Eppure nel testo della Manovra da macelleria sociale di Berlusconi e Tremonti, arrivata oggi al Quirinale, gli incentivi alle energie alternative, settore in espansione in tutta Europa e unico in grado di consentire uno sviluppo dell'economia e dell'occupazione forte e sostenibile vengono tagliate del 30%. Il testo della manovra, anticipato da diverse fonti giornalistiche, parla chiaro, nonostante il ministro Prestigiacomo smentisca. E proprio la smentita della Prestigiacomo a cui si è aggiunta quello del ministro dell'agricoltura Romani hanno dato vita ad un vero e proprio giallo: quale testo hanno votato i ministri nel Consiglio di giovedì socorso? Ci sono testi diversi? Secca la presa di posizione del presidente dei Verdi Angelo Bonelli, che ritiene il documento un "ennesimo attacco alle rinnovabili" con cui "il governo ha deciso di affossare l'economia e un settore che può rappresentare oltre 3 punti di Pil. Le rinnovabili non sono un lusso – continua il leader ecologista - ma un investimento sul futuro. Nei prossimi dieci anni gli investimenti sulle rinnovabili, l'efficienza ed il risparmio energetico potrebbero portare a 2,5 milioni di posti di lavoro che, con questo governo che va nella direzione opposta rispetto al resto d'Europa, non ci saranno mai". Resta da chiedersi, infatti, che intenzioni "energetiche" abbia quest'esecutivo, dal momento che boccia la rinnovabili e pare non essersi rassegnato alla volontà che il popolo italiano ha chiaramente espresso contro il nucleare, come farebbero supporre le parole pronunciate qualche giorno fa dall'amministratore delegato dell'Enel Fulvio Conti e dal premier Berlusconi. È ormai evidente che questo governo non solo non ha una politica energetica ma che è nemico dell'innovazione e delle energie verdi su cui tutti gli altri paesi europei stanno investendo con forza. La politica dell'esecutivo - ha aggiunto Bonelli - è frutto di un "accanimento contro le rinnovabili" di questa maggioranza che preferisce affossare uno dei settori più in crescita delle moderne economie occidentali "invece di toccare tasti fondamentali come la riduzione della spesa militare (ci spieghino a cosa servono i 131 caccia F-35 che l'Italia sia è impegnata ad acquistare per 15 miliardi di euro), che in Italia ha raggiunto la cifra record di 600 euro pro-capite". Insomma si delineano i contorni di un pasticcio colossale che dà il quadro di un esecutivo che non solo naviga a vista ma che ha anche le idee alquanto confuse sul futuro dell'Italia. NEWS RIPRESA DAL PORTALE NAZIONALE DELLA FEDERAZIONE DEI VERDI |
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martedì 5 luglio 2011
NELLA MANOVRA ECONOMICA TORNA LA NORMA AMMAZZA RINNOVABILI
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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck
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