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martedì 3 maggio 2011

Smog, class action contro Moratti e Formigoni: danni per un milione di euro

La richiesta di 175 cittadini milanesi: «Danni a sistema respiratorio e cardiaco». De Corato: uno spot elettorale
































































































 MILANO - La misura è colma. Lo ha detto la Commissione europea. Lo sottolineano le analisi dell'Arpa. Lo provano i milanesi che affollano i pronto soccorsi con attacchi d'asma da smog: almeno 3.500 all'anno, stima il Centro Diagnostico Italiano. E ora si passa alle vie legali. Con una class action contro Comune di Milano e Regione Lombardia, citati a comparire davanti al Tribunale per il superamento «ininterrotto» dei limiti di legge sulle concentrazioni di Pm10 nell’aria. A firmare l'azione, che vede coinvolti 175 milanesi è l'avvocato Claudio Linzola che ha incassato il plauso del candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia e la benedizione dei Verdi, già pronti a intraprendere analoghe iniziative anche a Roma e a Napoli. Intanto, a Milano il sindaco Letizia Moratti (e con lei il suo predecessore Gabriele Albertini) e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, sono stati citati in tribunale per una richiesta collettiva di danni che supera il milione di euro: mille euro a testa per ogni anno del quinquennio 2005-2010.
LIMITI SUPERATI - I ricorrenti lamentano gli effetti sulle vie respiratorie e sul sistema cardiocircolatorio «di un gravissimo, perdurante inquinamento atmosferico che non accenna a diminuire». L'accusa rivolta al Comune e alla Regione è di non aver adottato politiche efficaci per rispettare gli obblighi comunitari che impongono un tetto di 35 giorni all'anno con concentrazioni di polveri sottili fuori legge. Dal 1998 al 2011 questi limiti a Milano sono sempre stati abbondantemente superati.  leggi tutto

Da sinistra Angelo Bonelli, Giuliano Pisapia, Claudio Linzola, EnricoFedrighini




(Fotogramma)

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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck