ALCUNE CONSIDERAZIONI DI ELISABETTA PATELLI, PRESIDENTE DEI VERDI LOMBARDI
La mafia si è infiltrata nel tessuto sociale e punta agli appalti pubblici. La malavita si insinua soprattutto nelle imprese che attraversano o hanno attraversato una fase di crisi economica e che si occupano di movimento terra, occultando in terrapieni ( Tav) e fondamenta di grandi opere pubbliche(S.ANNA) i rifiuti da scavo che dovrebbero invece essere smaltiti secondo precise norme e con relativi costi.Per i delinquenti sono 2 piccioni con una fava: niente costi di smaltimento e risparmio di materiali edili nei cantieri. Negli scavi si gettano eternit, idrocarburi, catrame, gasolio, bentonite. Sotto i cantieri ferroviari, sotto le strade, sotto gli ospedali, sotto le case e in alcuni casi sotto i parchi giochi.
Analoga storia per il cemento “impoverito”:strade, ponti, viadotti, ferrovie, gallerie, case, centri commerciali e perfino scuole, ospedali e commissariati, tutti a rischio crollo perché tirati su con cemento di pessima qualità. Dopo le “bolle” false che accompagnano i rifiuti, ecco le ricette taroccate del calcestruzzo utilizzate per gli aeroporti di Palermo e Trapani, il porto turistico di Balestrate, il lungomare di Mazara del Vallo, l’ormai famoso Ospedale di Agrigento ,la piattaforma di emergenza dell’ospedale di Caltanissetta , l’autostrada Palermo-Messina: le scuole di Locri e di Tropea ; la ferrovia Catanzaro-Lamezia; nel vicentino i lotti 9 e 14 dell’autostrada A31 Valdastico e per i lavori sull’autostrada A3 e via dicendo.
La Perego era presente nei cantieri milanesi di City Life, di un nuovo centro industriale in Orsenigo, nel Quartiere Mazzini, dell’area ex Ansaldo. Inoltre concorreva per gli appalti del nuovo edificio davanti al Palazzo di Giustizia di Milano,del deposito automobilistico Atm e della Polizia Municipale di Milano. Insomma, praticamente in tutti i maggiori appalti della Regione è stata presente la ditta lecchese, ma non si tratta certamente solo della Perego: alcuni settori dell'edilizia , ma anche dei servizi,sono talmente intrisi dall'infiltrazione mafiosa da non poter distinguere le parti sane da quelle compromesse. In particolare nel settore del movimento terra molte cose sono sfuggite di mano e anche imprese oneste finiscono a volte inavvertitamente per cadere nella spirale delle mafie e del riciclaggio.
Appalti pubblici truccati, scavi illegali nei fiumi , nelle campagne e nei cantieri delle grandi opere, bonifiche fasulle, catrame all’eternit e ,al capolinea della filiera illegale, un ulteriore fonte di guadagni illeciti: sopra le discariche al veleno il business delle villette e delle palazzine abusive, con le quali si perde ogni traccia degli interramenti e quindi ogni speranza di bonificarla dai rifiuti.
E non sono pochi i cittadini che ancora oggi continuano a vivere in quegli appartamenti ignari della presenza dei veleni seppelliti sotto i loro piedi. Il problema resta a loro: a chi che ha comprato casa nel maxi progetto residenziale di Buccinasco Più o nella «città ideale» di S.Giulia a Milano dove i rendering mostravano quartieri ordinati e verdi, vie dello shopping stile Montenapoleone, macchine inghiottite in strade sotterranee. Di quella citta’ ideale e’ rimasto ben poco , soprattutto un terreno mai bonificato sotto i piedi.
Un tale avvelenamento non puo’ non avere un impatto devastante sulla salute pubblica, sia pure diluito nel tempo .! Noi siamo cio’ che respiriamo, beviamo e mangiamo.
Di fronte a tutto ciò anche l’ecologista più incallito resta senza parole , non per paura ma per scoramento e senso di impotenza. La mafia affonda le radici nelle maglie di una politica a tratti compiacente che predispone tra i suoi piatti forti il piu’ succulento: un territorio da manipolare e sfruttare. La mafia ,dal sud al Nord ,si consolida e lievita sui crimini ambientali Quanto in fondo dobbiamo arrivare prima che si capisca che la centralità della questione ambientale nella politica non è un vezzo o una prospettiva retrò , ma uno dei pochi veri strumenti affinchè una Perego connection diventi l’eccezione? Quanto alta e diffusa deve esser l’incidenza dei tumori per capire che bisogna cambiare rotta? Come se non toccassimo già con mano, ciascuno di noi nel proprio cerchio familiare e amicale, sempre più spesso, “ la malattia ”!
In questa epoca di rendering ingannevoli, grandi opere ed expo, le forze dell’ordine e la magistratura hanno da combattere un nemico colossale , ma e’ la politica che deve giocare un ruolo chiave. La politica che deve serrare le maglie istituzionali per sradicare la malavita . La politica in nome della legalita’ , delle tutela del territorio e della salute dei cittadini deve ristabilire le regole e perseguire il pugno di ferro sull’osservanza delle norme ambientali e di sicurezza.
Anche a livello locale le Amministrazioni devono diventare parte attiva di questo patto istituzionale, anzitutto garantendo uno screening trasparente delle opere pubbliche eseguite ed in fieri per individuare altri eventuali siti a rischio di contaminazione ed altre infiltrazioni sospette, inserendo poi nell’iter delle opere pubbliche requisiti antimafia più stringenti e capillari anche sui subappalti per opere inferiori ai 150.000 euro. Effettuando approfondimenti seri sulle offerte troppo al ribasso ed esercitando controlli severissimi su tutti i cantieri .Nell’attesa , speriamo, che l’ambientalismo diventi davvero una priorita’ culturale e politica.
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