Un segnale d'allarme da Paderno
26.05.2010, 19:31 |
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E' molto probabile che pochi in Italia sappiano che agli italiani all'estero Rai 3 offra una scelta molto limitata dei Tg regionali. A me per esempio non e' mai capitato in una decina di anni di vedere un tg della Puglia, e cosi' e' stato qualche giorno fa.
Ma questa volta non voglio lamentarmi, al contrario, perche' nel Tg della Lombardia mi e' capitato di vedere un buon servizio da Paderno sulla manifestazione contro l'inceneritore e l'interramento della Rho-Monza.
La Voce della Russia ha avuto modo di parlarne perche' a Paderno il 25 aprile si era scoperto il nesso fra Resistenza, Ambiente e il nostro programma "65 canzoni per la Vittoria."
Diciamo la verita', in certi ambienti gli ambientalisti vengono considerati dei gran rompiscatole. Altrimenti, perche' mai della gente normale dovrebbe occuparsi di un inceneritore per la cui locazione i saggi governanti hanno scelto il parco cittadino oppure hanno pensato che non ci fosse nulla di meglio che estasiare i cittadini di Paderno con la visione di sedici corsie di una mega autostrada che dovrebbero passare fra balconi e terrazze delle loro case?
Invece niente, nessun ripensamento. Anzi i Verdi di Paderno hanno deciso di lottare a tutto campo, perche' a che vale un prato verde se e' disseminato di siringhe?
E sul problema della droga ha deciso di scrivere a La Voce della Russia la signora Anna Varisco, partendo da una angolazione che i grandi media offuscano con un certo imbarazzo, perche' l'argomento e' di quelli scomodi, quindi adatto ai verdi.
A lei la parola.
" Nel ringraziarvi per l'attenzione che avete mostrato nei confronti della difficile battaglia che, assieme ai comitati e ai movimenti ecologisti stiamo conducendo nella nostra cittadina, (Paderno Dugnano), scriviamo alla Voce della Russia dal nostro piccolo osservatorio, per lanciare un altro importante appello che crediamo sia vostro interesse accogliere e condividere.
Mentre in Afghanistan la guerra non accenna a fermarsi, mentre i nostri governati occidentali studiano programmi per la somministrazione di democrazia in pillole e ritiri delle truppe che non avvengono mai, la sofferenza, la disperazione, la distruzione e i morti (38.500 dal 2001) in quelle terre continuano. A quei lutti, se ne dovrebbero aggiungere degli altri, quelli delle morti per droga, esito anch'essi di quella guerra. Sappiamo bene che la produzione d'oppio, crollata a livelli prossimi allo zero nel 2001, nell'Afghanistan ‘liberato' è ripresa a pieno ritmo trasformando in pochi anni quel Paese nel principale produttore d'eroina con il 93% della produzione mondiale. Dietro la guerra in Afghanistan si nascondono interessi inconfessabili come il controllo del traffico mondiale dell'eroina, uno degli affari più redditizi del pianeta stimato attorno ai 150 miliardi di dollari l'anno. Gli operatori coinvolti in questo mercato sono molteplici e hanno a che fare con il potere politico, economico e militare...
Abbiamo letto d'alcune notizie circolate in rete che la Russia (24/05/2010) ha nuovamente criticato la NATO per bocca del suo rappresentante di Mosca presso l'Alleanza Atlantica, Dmitry Rogozin, per il suo fallimento nel debellare l'enorme commercio dell'oppio in Afghanistan. La Russia, così come l'Italia, è una delle principali destinazioni del narcotraffico afghano. Dai dati riferiti, nel vostro Paese c'è un milione di tossicodipendenti e circa 30.000 persone muoiono ogni anno per cause legate all'uso della droga. I morti in Italia sono meno, ma il nostro Paese è in testa ai consumi di cannabis e terza (dopo Spagna e Regno Unito) per il consumo di Cocaina in Europa. Di recente è ricomparsa anche l'eroina che consumata in vario modo, sta prendendo piede velocemente.
La trasformazione del mercato della droga da piccola a grande distribuzione ha creato interessi molto più ampi di un tempo che rischiano (ma forse ci siamo già) di mettere gli Stati in una posizione di stallo. Perché non succede nulla?
Dal punto di vista di un Paese come l'Italia, dove esistono le condizioni socio-economiche che rendono la popolazione generale un interessante target finale di questo mercato, è evidente che l'azione antidroga (preventiva, terapeutica, riabilitativa ma anche repressiva e di politica internazionale) debba essere governata con particolare attenzione. Purtroppo questo non avviene e la situazione nel tempo peggiora... Cosa accade in Russia?
Dopo nove anni di guerra, di politiche occidentali e dell'occupazione militare, chiediamo a voi di riprendere con noi questo ragionamento accogliendo l'appello di diverse organizzazioni e personalità afgane per scoraggiare la candidatura di criminali, trafficanti d'oppio e signori della guerra alle prossime elezioni parlamentari afgane.
Vi ringraziamo per l'attenzione
Un caro saluto e cordialità
Anna Varisco
Presidente dei Verdi di Paderno Dugnano (MI)
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