Non poteva che andare così
Anzi, per dirla con la vergogna e insieme il pudore di Filumena Marturano, “Così, così, così... così!”. Anche stavolta sono infatti confluite in un unico atto osceno le estensioni e le ostensioni e le astensioni dell’ennesimo voto degli italiani, e del nostro ex-voto di sempre. Non è il senno di poi che ci fa dire questo ma il sentimento di prima: di prima delle Elezioni, che al solito non fanno miracoli ma appena trasformano in numeri quelle speranze o quelle amarezze che dividono in due il paese. O in tre, o in tremila, o in tremilioni?
Il bipartitismo è così imperfetto da lasciar fuori non solo Casini, ma molti senni e molti sentimenti evidentemente incollocabili.Leggi tutto...
Anzi, per dirla con la vergogna e insieme il pudore di Filumena Marturano, “Così, così, così... così!”. Anche stavolta sono infatti confluite in un unico atto osceno le estensioni e le ostensioni e le astensioni dell’ennesimo voto degli italiani, e del nostro ex-voto di sempre. Non è il senno di poi che ci fa dire questo ma il sentimento di prima: di prima delle Elezioni, che al solito non fanno miracoli ma appena trasformano in numeri quelle speranze o quelle amarezze che dividono in due il paese. O in tre, o in tremila, o in tremilioni?
Il bipartitismo è così imperfetto da lasciar fuori non solo Casini, ma molti senni e molti sentimenti evidentemente incollocabili.Leggi tutto...
di Gianfranco Bettin
Il voto di marzo ha confermato che la sinistra italiana non capisce, del nord, né le buone ragioni né i torti. La vittoria della Lega nasce da questo: dal vuoto di rappresentanza derivante da un vuoto di comprensione. C’entra solo relativamente la questione del “radicamento”, il leit motiv che per molti sembra ora spiegare tutto. La sinistra, in realtà, in molte parti del nord è tuttora ben presente e radicata. Non è che ha perso il Piemonte, per dire, perché si è autoespiantata dal territorio o ne è stata cacciata. Leggi tutto...
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