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venerdì 29 gennaio 2010

CARCATRA' A PAGAMENTO E ALTRE CONSIDERAZIONI

Con riferimento a quanto apparso oggi sulla stampa locale, e dopo aver letto quanto pubblicato sul blog della destra padernese.

"La sorte di bambini, adolescenti e giovani sarà quella di consumare" (?)
(S. Laffi "Il Furto. La mercificazione dell'età giovanile")

La differenza dello scegliere se far pagare o meno un servizio pubblico quale può essere una ludoteca come il Carcatrà, sta nel modo in cui lo si concepisce. Una Ludoteca può essere molte cose. Può essere un luogo dove si erogano prestazioni a pagamento o un luogo di costruzione di una corresponabilità educativa tra genitori, istituzione pubblica e piccoli cittadini.

Quando con la Legge 285 "Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza" si volle dare il via a queste esperienze, si voleva dare forma a qualcosa di diverso dalla tendenza al mercificare qualsiasi aspetto della nostra vita. Le ludoteche volute dalla 285 non sono dei baby parking e tanto meno delle "pallestre" attrezzate dove acquistare feste di compleanno.
Il Carcatrà a Paderno Dugnano è figlio di quella legge che ha aperto un nuovo approccio nelle politiche socio-educative in Italia, un approccio che propone una programmazione partecipata, sceglie gli itinerari della crescita, della formazione e della socializzazione delle persone come luogo di prevenzione del disagio e di rafforzamento delle identità, di sviluppo del benessere e della cultura, di misura dell'efficacia politica ed amministrativa nella gestione degli spazi e dei tempi che abitiamo. Questo è un modo di concepire uno spazio pubblico come una Ludoteca.

C'è poi l'altro.

L'altro modo fa riferimento alla concezione libersita e interpreta i servizi come luoghi di produzione di prestazioni, il cui rendimento è dato dal numero di prestazioni acquistate, interpretato come indice di gradimento e quindi di utilità. Il principio di efficenza sostituisce quello di efficacia.

Dire che un servizio come il Carcatrà ha un potenziale di 1300 utenti, vuol dire rappresentarsi quel misero spazio come una cattedrale e considerare l'intervento educativo alla stessa stregua dell'intervento di un macellaio (1300 sono carne da macello), vuol dire soprattutto escludere la possibilità di attivare quei percorsi di corresponsabilità educativa che si diceva e di mutuo aiuto tra le famiglie.

Ma tutto può essere. Qualcuno afferma che anche il centro commerciale è un luogo di socialità ...

Dopotutto la legge 285 l'ha voluta un Governo di centro sinistra, non di destra, e il Carcatrà l'ha aperto un'amminsitrazione di centro sinistra, non di destra.

Chi parla tanto di radici e di comunità, dovrebbe avere chiaro che per costruire una comunità ci vogliono i mattoni, e i mattoni sono le famiglie, le scuole, le persone, i bambini di questa città.

Se le persone sono interpretate non come "mattoni" ma come "clienti", si comprende cosa c'è dietro il rendere a pagamento la ludoteca, cosa c'è dietro il discorso di modificare le fasce di reddito per i servizi a domanda individuale e aumentare il costo della mensa scolastica (senza aspettare l'arrivo del nuovo anno scolastico). C'è il calcolo. Punto.
..E si comprende anche com'è possibile che si arrivi a tanta indecenza e maleducazione nei confronti di cittadini che stanno praticando il loro diritto-dovere di esprimere la loro opinione e di chiedere spiegazione agli amministratori delle loro scelte (il rifeirmento è allo pseudo articolo del blog della destra e ai post seguiti).

Sindaco: l'accesso al Carcatrà non è più responsabile, è solo a pagamento. Invece la mancanza di rispetto e l'irresponsabilità, a destra imperversano.

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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck