Due le mozioni presentate. 32 i delegati eletti, tutti per la mozione: "IL CORAGGIO DI CAMBIARE"
Si sono riuniti oggi nella sede di Via Ampere a Milano i Verdi della Provincia di Milano per eleggere i delegati che li rappresenteranno all'importante appuntamento dell'Assemblea Nazionale Programmatica che si terrà nel prossimo mese di gennaio 2012.
L'Assemblea Programmatica è stata chiesta da una parte dei Verdi a seguito della presentazione al Giurì nazionale di una serie di ricorsi, tutti respinti tranne uno che pone la questione della titolarità dell'Assemblea Nazionale sulla scelta del simbolo.
L'Assemblea Nazionale Programmatica del 14 e 15 gennaio 2012 sarà anche un'assemblea statutaria. Al momento vi è l'idea di proporre:
- come per i Verdi Europei, 2 "portavoce" (maschio e femmina) anzichè 1;
- una modifica alle regole di elezione di delegati nelle varie assembleee, per voti e non più per n. di iscritti.
Le due mozioni sono state presentate da Natale Ripamonti, Verdi di Cassano d'Adda, per la mozione "Il coraggio di Cambiare" e da Lorenzo Lombardi dei Verdi di Pistoia per "I Verdi per la terza rivoluzione industriale".
Sin dalla presentazione delle liste si è reso evidente il peso e la vocazione maggioritaria della prima.
Al di là del riconoscimento del valore del processo "Costituente Ecologista" e dei "temi", pressoché simili, in cosa si distinguono le due mozioni?
La mozione 1, presentata da Ripamonti, vuole un soggetto politico autonomo, che competa con i due schieramenti destra e sinistra, con la sua proposta politica alternativa su questioni fondamentali come la crisi globale, che è una crisi di sistema, una crisi insieme crisi economica, sociale, ambientale, culturale e valoriale.
La mozione 2, presentata da Lombardi, vuole trovare un accordo con la Sinistra radicale.
La prima interpreta il processo "Costituente" non come un ampliamento dei Vedi ma come la nascita di un nuovo soggetto politico civico ed ecologista che superi i Verdi.
La seconda interpreta la Costituente come importante occasione per coagulare nei Verdi coloro che hanno interesse a battersi per i temi ambientali e la rivoluzione ecologica.
Come è stato evidenziato da qualcuno durante la riunione di questa mattina, le due mozioni sono riconducibili la prima al gruppo maggioritario presente oggi nei Verdi Nazionali rappresentato da Bonelli e la seconda al vecchio gruppo di Pecoraro Scanio (ahinoi!), anche se formalmente questi non figura tra i firmatari.
L'esito della votazione, nettamente a favore della prima mozione (!!!), ha confermato la scelta dei Verdi della provincia di Milano di proseguire nel percorso partecipato di costituzione di un soggetto nazionale, unitario autonomo civico ed ecologista, che "superi i Verdi", una scelta che ci vede perfettamente concordi anche a Paderno Dugnano e che conferma il percorso e le scelte fatte che ci hanno portato, in questi ultimi mesi, a metterci in gioco in un confronto aperto, democratico e inclusivo con quanti conidvidono gli appelli "Io cambio" e Abbiamo un sogno" che sono alla base della neo costituita "Rete federata degli Ecologisti e Civici" dello scorso fine novembre. Un evento di fondamentale importanza, secondo Ripamonti che dice anche: "Eletti gli 8 membri del Coordinamento Nazionale della Rete Federata (che diventeranno 50 dopo l'Assemblea Nazionale e quindi 150 grazie all'elezione sul territorio nei circoli territoriali), ci si augura che nel giro di un anno si possa arrivare alla costituzione definitiva di un soggetto unico" .
I Verdi hanno scelto, per dirla con una metafora, di "spostarsi a piedi".. hanno scelto lo "slow food"... non la voracità, il consumo, la "corsa... non il puro slogan, il "volta pagina" dove poi non cambia nulla... Noi al cambiamento ci crediamo. lavoriamo da sempre per il cambiamento... lavoriamo anche per il nostro cambiamento.
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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck
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