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sabato 30 aprile 2011

1 MAGGIO 2011: PER IL LAVORO, LA SALUTE, LA SICUREZZA

Dopo la fiaccolata  per le vie di Paderno Dugnano dello scorso 28 aprile promossa da AIEA e da altre associazioni ambientaliste e movimenti locali in occasione della Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto, oggi 30 aprile ancora centinaia di persone hanno manifestato per le vie di Sesto San Giovanni per dire BASTA MORTI SUL LAVORO. 
Alla testa del corteo i lavoratori e i famigliari delle vittime dell’Eureco di Paderno Dugnano dove 4 lavoratori, Arun Zequiri, Sergio Scapolan, Salvatore Catalano e Leonard Shehu, hanno perso la vita nel rogo causato da uno scoppio. Con loro i lavoratori della ex Breda, AIEA e tanti altri famigliari di altre vittime. 
Mentre si continua a  morire di lavoro,  il lavoro muore. Mentre giungono le dieci richieste di rinvio a giudizio per il fallimento della Metalli Preziosi e della Lares Cozzi, che hanno lasciato senza lavoro 258 persone, il curatore fallimentare intima ai lavoratori ancora in presidio da 879 giorni, di lasciare gli edifici a rischio di non vedersi prorogata la cassa integrazione. Sono 75 i lavoratori rimasti alla Lares che dovrebbero ottenere la proroga in deroga fino a dicembre 2011. Le motivazioni addotte alla decisione di legare allo smatellamento del presidio il proprio assenso alla richiesta di proroga della CIG , sono che quella presenza impedisce la riconsegna alla proprietà dell'area e che sussistono anche problemi di sicurezza. Sicurezza ...  Le lavorazioni di Lares lasciano tutta una serie di stoccaggi di sostanze pericolose: più di 150.000 litri di acidi e altri liquidi tossici e pericolosi ,oltre a 18.712 tonnellate di rifiuti vari, tra cui oli esausti, solventi esausti, sali di tiourea.. in abbandono da oltre due anni. Un'area industriale , quella di Lares, che l'Arpa non ha mai inserito in quelle definite "a rischio". Sopralluoghi Arpa invece ne ha fatti in questo periodo, a marzo sui terreni Lares e ora alla Metalli, come appreso questa sera al TGR Lombardia. Ma chi farà le bonifche? Cosa resterà dopo che la "proprietà" si sarà portata via tutto quello che sarà possibile monetizzare?
Si muore di lavoro, il lavoro muore, muore l'ambiente...  Il bene comune rimane tra gli ultimi posti in classifica. Prevale la logica del profitto, del guadagno a tutti i costi, anche a costo degli esseri umani e delle risorse naturali, beni primari per i viventi tutti. Quando muore il lavoro, quando muore l'ambiente, quando i diritti non vengono riconosciuti e tutelati, quando non resta nulla... lo spazio viene occupato rapidamente dalle mafie, dalle speculazioni, dall'asso piglia tutto. Un timore che sentiamo forte e non così improbabile. Ma le nostre istituzioni dove sono? Cosa stanno facendo  i nostri amministratori per il lavoro, la sicurezza, la salute, l'ambiente (oltre a chiudere gli spazi sociali)?
Domani è il 1° maggio. Il 1° maggio del 2011, un anno difficilissimo. Un 1° maggio di beatificazione. Un 1° maggio che qualcuno tenta di svuotare di significato facendone la festa dei lavoratori-consumatori, mentre altri lavoratori lavoreranno per consentire il consumo. Senza voler essere blasfemi, ma vien proprio da pensare: beato chi può non lavorare senza ricatti o ritorsioni, beato chi lo stipendio ce l'ha ancora...

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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck