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martedì 7 settembre 2010

RIFLESSIONI SULL'ECOLOGISMO: proponiamo il video "Da Pomigliano a Cancun passando per L'Aquila" (Giuseppe De Marzo - A Sud)...

Pubblichiamo questo intervento di Giuseppe De Marzo perchè crediamo possa essere un contributo alla riflessione politica che crediamo necessaria.
Il prossimo week-end a Vicenza (4° Festival No Dal Molin ) ci sarà la prima assemblea nazionale della Rete Italiana per la Giustizia Sociale e Ambientale (RIGAS). Guardiamo a questa iniziativa delle associazioni e dei movimenti con attenzione e interesse, nella prospettiva della Costituente Ecologista, condividendo i contenuti dell'appello lanciato da RIGAS, ma senza porre "cappelli". Auspichiamo che da esperienze come questa vi sia un'evoluzione positiva che, dal basso, possa ridare senso e qualità all'azione politica nel nostro Paese, coinvolgendo forze attive (buone, del volontariato, dell'impegno civile) superando l'appiattimento e l'abbruttimento cui stiamo assistendo, perchè si possa tornare a parlare di partecipazione democratica e di futuro. Sentiamo l'esigenza di prospettiva, di progetti, di idee. Il qualunquismo ("tanto sono tutti uguali") più che l'individualismo, è il male che ci attraversa come nazione, che caratterizza l'azione degli attuali partiti (e delle eventuali mafie che li sostengono) che sembrano non lavorare più per ciò che è "politico", (cioè pubblico", della "polis", per ciò che è "bene comune"), quanto per il perseguimento / mantenimento dello status di potere... e ciò fa molto male alla gente comune, all'ambiente che ci circonda, alle nostre vite.
C'è una grande confusione in giro, non si capisce più chi sta e da che parte sta. Sembra addirittura che l'ex segretario dell'MSI sia oggi il difensore (l'unico?) della Costituzione. Siamo all'assurdo. Ma sarà vero? Lo scontro delle opinioni è più frutto di un ragionamento che mira al consenso (si dice ciò che si reputa possa fare più "audience" o produrre proseliti) che sulla coerenza o su un progetto politico.
Non ci servono i movimenti d'opinione (se non si evolvono) nè i tentivi di continua mediazione per riuscire a fare "sintesi". Serve un progetto politico.
Noi ne abbiamo uno, chiaro, in cui crediamo  e per il quale intendiamo spenderci. Abbiamo dei contenuti; ciò a cui guardiamo è il "contenitore". Un contenitore che non può essere qualcosa costruito altrove, nè un paio di scarpe che si infilano nella speranza che calzino bene. Deve essere qualcosa che, coloro i quali condividono quei contenuti e quel progetto, costruiscono insieme.

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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck