visite

informativa resa ai sensi dell'art. 13 del Codice pagina: http://www.shinystat.com/it/informativa_privacy_generale_free.html il visitatore potrà negare il proprio consenso all'installazione dei cookie di ShinyStat modificando opportunamente le impostazioni del proprio browser o cliccando sull'apposito link per attivare l'opt-out: http://www.shinystat.com/it/opt-out_free.html.

mercoledì 26 settembre 2018

Oggi ricorre il 30° anniversario dell’assassinio mafioso.


Per «una società in cui valga la pena
di trovare un posto».




In un agguato, il 26 settembre 1988, a 46 anni, Mauro Rostagno viene assassinato.
Paga con la vita il suo impegno sociale e il suo coraggio.

Come giornalista e conduttore per una emittente televisiva locale, dalla metà degli anni ottanta Mauro Rostagno indaga su Cosa Nostra e il suo potere, denuncia le collusioni tra mafia e politica locale.

A Varadice (TP)
Il 26 settembre 2018 si terrà un’iniziativa a Varadice in collaborazione con le associazioni “Ciao Mauro”,” Libera”, “Articolo 21”. Altre iniziative si terranno in altri comuni della zona e a Torino, Trento, Palermo.



Il processo ai suoi assassini non è ancora concluso, ma come scrive in un comunicato stampa l’Associazione CIAO MAURO, si sa la sostanza:
«Mauro informava ogni giorno i cittadini, e facendolo, spronandoli a rifiutare lo stato di cose con la sua proverbiale ironia, leggerezza e musicalità, compiva un atto rivoluzionario, e perciò intollerabile al potere mafioso, massonico, imprenditoriale e burocratico corrotto. (...) Ricordando il concittadino trapanese Mauro Rostagno, la società civile e responsabile si propone di aiutare l’intera comunità ad accumulare il capitale sociale necessario per liberarsi dalle mafie e dalle criminalità economiche, per costruire, come diceva Mauro “una società in cui valga la pena di trovare un posto”».


A Trento
A Trento viene organizzato un convegno sabato 29 settembre, per non sovrapporsi con eventuali altre iniziative in altre città nella ricorrenza del 26 settembre. Al convegno di Trento, che sarà coordinato da Marco BOATO, parteciperanno tra gli altri: Maddalena ROSTAGNO figlia di Mauro, Adriano SOFRI, Peter SCHNEIDER, Enrico DEAGLIO, Claudio FAVA. Il luogo è il Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale della Università di Trento, Aula Bruno Kessler (Via Verdi 26).


La dichiarazione
del Presidente della Repubblica
E’ di oggi, 26 settembre 2018, la dichiarazione che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato in occasione del trentesimo anniversario dell’assassinio di Mauro Rostagno:
«Mauro Rostagno è stato barbaramente ucciso dalla mafia trent’anni or sono, mentre tornava nella sede della comunità terapeutica che aveva contribuito a fondare a Lenzi, nella provincia di Trapani. In quella esperienza riversava il suo impegno, le sue convinzioni, la sua passione civile. In questo giorno di ricordo, desidero anzitutto partecipare al dolore dei suoi familiari, degli amici e di quanti hanno condiviso con lui un tratto della vita. E’ stato un tempo spesso difficile, in cui la strada verso la verità giudiziaria ha anche subito gravi deviazioni. La memoria di una vittima di mafia oltrepassa lo strazio per la vita umana vigliaccamente spezzata. Essa costituisce un monito per la società e per le stesse istituzioni della Repubblica. L’agguato criminale contro Mauro Rostagno venne concepito per far zittire la sua voce libera nel denunciare le trame mafiose e i loschi affari. Il suo assassinio avvenne pochi giorni dopo quello del magistrato in pensione Alberto Giacomelli e addirittura poche ore dopo l’uccisione del giudice Antonino Saetta, nel pieno di una strategia terroristica decisa e attuata dai vertici dell’organizzazione criminale. Rostagno, in quella stagione, svolgeva con riconosciute qualità anche il lavoro di giornalista, suscitando apprezzamento e attenzione nei lettori. Il suo impegno giornalistico non fu estraneo all’origine della spietata reazione mafiosa, e oggi resta a noi come testimonianza e come esempio».


Mauro Rostagno, convinto assertore dell’agire in modo nonviolento, nel 1969 fu tra i fondatori del movimento Lotta Continua insieme con Marco Boato, Adriano Sofri, Guido Viale, Giorgio Pietrostefani, Paolo Brogi, Enrico Deaglio. Alla fine del 1976 dopo lo scioglimento di Lotta Continua, ha iniziato un percorso che lo ha portato, nel 1981, a vivere in Sicilia, nel Comune di Varadice.



Nessun commento:

Posta un commento

"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck