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mercoledì 29 giugno 2011

IL CONSIGLIO COMUNALE SULLA PROPOSTA DEL TELERISCALDAMENTO


Il punto 13 in discussione "Concessione di un servizio di pubblica utilità: teleriscaldamento"(che tanto ha fatto e farà discutere), è stato ritirato in maniera non meno autoritaria di come era stato proposto. Dopo che le forze di opposizione ne avevano chiesto il ritiro senza ottenere la maggioranza dei voti, è stato il Sindaco che lo ha deciso, quasi a voler evidenziare la sua non considerazione del ruolo dell'assemblea. Al di là di questa digressione sulle dinamiche osservate, qualcosa da dire su quanto ascoltato in aula questa sera l'abbiamo. 
Per informazione, diciamo per chi non c'era che l'idea dell'amministrazione è quella di far realizzare un impianto di cogenerazione che bruci gas e produca, oltre ad acqua calda per il teleriscaldamento, energia elettrica. In sostanza una centrale a gas con funzione di centrale elettrica e termica. L'area privilegiata sarebbe quella di Via Pepe, già oggetto di bonifica da attuarsi a cura di Filca case.  L'impianto produrrà CO2 e sarà rumoroso, questo è certo. Sull'entità del rumore ci sono state posizioni discordanti. Secondo l'Assessore Tonello sarà come quello del motore di una macchina, secondo altri come quello di un aereo. Tra questi due estremi, ciò che effettivamente sarà, è comunque "rumore".
Ma andiamo ora ad esporre alcune considerazioni che riteniamo importanti.
Prima questione: è chiaro, dalle parole dell'Assessore Tonello, che il progetto del teleriscaldamento trae origine da un ragionamento puramente economico e questo crediamo sia sbagliato. Sarebbe stato invece logico e corretto partire da un ragionamento sul piano energetico, individuare il reale fabbisogno, definire una strategia di sistema, far discendere proposte e operare solo dopo delle scelte, a garanzia della realizzazione di un servizio realmente utile alla città e alla qualità del suo ambiente. La conferma del fatto che la proposta derivi da un calcolo meramente economico, la dà il Sindaco quando dice che la scelta di utilizzare aree standard è un modo per valorizzarle (e incassare risorse).
Non siamo così convinti che la monetizzazione del suolo posto a fruizione pubblica sia un modo per "valorizzarlo". L'area in particolare di cui si parlava, quella di Via Pepe, una volta bonificata e messa in sicurezza può rappresentare un valore aggiunto per i residenti nella zona (in termini di fruibilità del verde pubblico e valorizzazione del loro patrimonio immobiliare) e per tutti gli altri abitanti di Paderno Dugnano come dose di verde pro capite. Dipende insomma da chi "realizza" il valore e da che tipo di valore di realizza...
Seconda questione che ha a che fare ancora col metodo: perché l'atto d'indirizzo, contenente già lindividuazione delle due aree candidate, è stato posto al voto del Consiglio Comunale? Sarebbe stato diverso produrre un documento di indirizzo della Giunta e su questo andarsi a confrontare con la popolazione e nelle commissioni consiliari prima di giungere ad una decisione definitiva.  Può forse essere il modo per creare un precedente sull'utilizzo delle aree standard e dare il via così ad una svendita del suolo pubblico con l'avvallo del Consiglio?
Terza questione che si ricollega all'ubicazione infelice ipotizzata e in qualche modo alla svendita che si vuole fare delle aree standard: perché non si pensato di realizzare l'impianto ad esempio all'interno della Metalli Preziosi che è un'area dismessa che insiste sulla stessa zona? Qualche dubbio ci viene.. forse che si vuole lasciar libera l'area della Metalli per qualche altro tipo di realizzazioni?
Ad un buon osservatore la risposta. Noi osserveremo attentamente.

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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck