Le vergognose manovre di Formigoni e del mondo che egli rappresenta e ben tutela nei confronti della scuola pubblica sono disgustose. E' necessario, anzi doveroso, che il Governo, Ministro Profumo in primis, ponga un immediato stop alle brame del governatore lombardo e si ponga a tutela, come suo dovere, della Costituzione.
Dopo aver fatto di tutto in questi anni per sfiancare l'istruzione pubblica e ingrassare la scuola privata, ora si passa all'attacco finale: da una parte con la continua contrazione delle cattedre e le classi pollaio, si riducono i docenti precari, ma anche a cascata quelli di ruolo, e dall'altra si vuole ora sostituire il corpo docente sopravvissuto con insegnanti (ndr: evidentemente) di gradimento "ciellino".
ll riferimento all’autonomia responsabile, citata nel decreto sulle semplificazioni, riguarda il fondo a disposizione delle scuole per le loro attività, non certo per gli insegnanti, il cui reclutamento è regolato da normative nazionali uguali per tutti, dalla Lombardia alla Sicilia. Immagino che le regole per il reclutamento "a chiamata" di questi insegnanti dovrebbero essere decise da Formigoni, invece le risorse per pagarli certamente resterebbero pubbliche.
Siamo già, come personale della scuola pubblica, in trincea da un pezzo, ma e' veramente ora di dire basta.
Dopo aver fatto di tutto in questi anni per sfiancare l'istruzione pubblica e ingrassare la scuola privata, ora si passa all'attacco finale: da una parte con la continua contrazione delle cattedre e le classi pollaio, si riducono i docenti precari, ma anche a cascata quelli di ruolo, e dall'altra si vuole ora sostituire il corpo docente sopravvissuto con insegnanti (ndr: evidentemente) di gradimento "ciellino".
ll riferimento all’autonomia responsabile, citata nel decreto sulle semplificazioni, riguarda il fondo a disposizione delle scuole per le loro attività, non certo per gli insegnanti, il cui reclutamento è regolato da normative nazionali uguali per tutti, dalla Lombardia alla Sicilia. Immagino che le regole per il reclutamento "a chiamata" di questi insegnanti dovrebbero essere decise da Formigoni, invece le risorse per pagarli certamente resterebbero pubbliche.
Siamo già, come personale della scuola pubblica, in trincea da un pezzo, ma e' veramente ora di dire basta.
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