sei pilastri della conversione (“il manifesto”, 2 febbraio 2012)
di Guido Viale
Misurarsi con il Governo Monti sul suo terreno non è saggio. Monti comanda ma non governa. Comanda perché i partiti che lo sostengono (sempre più infelici) glielo lasciano fare e gli elettori che essi pretendono di rappresentare non hanno forze né strumenti per fermarlo. Per tutti il movente è unico: la paura di un disastro che non si sa valutare. Ma a governare non è né Monti né l’Europa, ma – e non con un programma, ma con ricatti e fatti compiuti – la finanza internazionale; che decide per entrambi. Le misure adottate – “salvaitalia” e “crescitalia” – non avranno alcun effetto di stabilità, come non ce lo avrà il nuovo pacchetto ammazza-lavoro cucinato dalla prof. Fornero. Le cifre sparate sui futuri effetti di quei decreti (PIL +11%; salari +12; consumi +8; occupazione +8; investimenti + 18) ricordano più la tombola che le discipline accademiche di cui la compagine governativa mena vanto. LEGGI TUTTO
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