L'amico e attivista dei Verdi di Paderno Dugnano
Gianluca Alzati, che ora non vive più nella nostra città,
giovedì 23 alle ore 21 sarà alla TilaneBiblioteca per presentare il suo ultimo libro
nell'ambito dell'iniziativa "TRACCE DI NARRAZIONE
Conversazioni e incontri con autori padernesi".
Questo piccolo romanzo parla di un orfano, Bepi, uno dei Martinitt del Collegio di Milano, che ha quindici anni nel 1848.
Come si capisce leggendo l’introduzione, è lui stesso, adulto, che racconta la storia di Luciano Manara nel 1861, a Unità compiuta.
Questo stilisticamente permette di avere un doppio punto di vista: quello del narratore onnisciente, adulto, che fa commenti e riflessioni mature e quello dei dialoghi e della storia narrata, che pensa e agisce da adolescente.
Bepi è un ragazzo “difficile”, ribelle e un po’ insolente che attraverso l’esperienza di lotta delle Cinque giornate e l’incontro con Manara, comincerà a coltivare l’amore per la patria e la passione per i valori della libertà e della giustizia.
Incontrerà anche l’amore, tenero e passionale, ma contrastato e conoscerà l’orrore della morte e della guerra.
La figura di Luciano Manara è vista dunque “dal basso” secondo quella che è un po’ la mia cifra stilistica, anche se questo romanzo rappresenta un passaggio da classico libro per ragazzi a testo che si apre anche all’adulto grazie alla doppia chiave di lettura accennata precedentemente.
Il libro copre due anni di lotte: dal marzo 1848 all’estate del 1849, cioè dalle Cinque giornate alla difesa della Repubblica Romana; è diviso in tre parti, introdotte da altrettante canzoni di rock d’autore, scaricabili gratuitamente da internet (www.cassiciaco.it), che ne fanno un po’ la colonna sonora.
Gli episodi relativi al giovane protagonista sono romanzati, mentre tutto ciò che riguarda Manara, il suo carattere, le battaglie etc. è rigorosamente documentabile.
Mi è piaciuto molto approfondire la conoscenza di Luciano Manara perché ho scoperto in lui e ho cercato di farlo emergere tra le righe del romanzo, un sognatore, un idealista. Un giovane animato da grandi ideali, senza “etichette”, senza partiti né protettori. Ho cercato di raccontare questa che, con tutte le sue contraddizioni, mi è sembrata la parte migliore del Risorgimento, lontano da quell’idea retorica e pomposa che forse ci verrà proposta durante l’anno che verrà.
Spero di avere l’occasione, come è stato per i miei libri precedenti, di presentarlo in diversi luoghi raccontando la Storia con musica e parole per coinvolgere chi mi leggerà e ascolterà in modo più diretto ed emozionante.
Gianluca Alzati
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