Contro ogni fascismo
e ogni intolleranza.
La
settimana scorsa l’aggressione di una quindicina di nazifascisti del “Veneto
fronte skinhead” che ha interrotto una riunione dei volontari dell’associazione
“Como Senza Frontiere”.
Sabato
prossimo, 9 dicembre, alle ore 11 manifestazione nazionale a Como, ritrovo
presso il Lungolago M. di Savoia.
Significativo
l’articolo di Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento e direttore di Azione Nonviolenta, pubblicato dall’agenzia internazionale
PRESSENZA:
Como, la nonviolenza vince
sulla provocazione
razzista
La
notizia è che il metodo della nonviolenza vince sulla provocazione razzista.
L’atteggiamento
composto, non collaborante, spiazzante, fermo, persuaso, degli attivisti di
Como senza frontiere, ha neutralizzato il tentativo provocatorio, razzista,
violento, fascista di un gruppo di teste rasate (e vuote) che cercavano la
rissa. Questa è la vera notizia, positiva, che racconta una novità.
Purtroppo
la vulgata mediatica ha voluto raccontare solo il rovescio della medaglia, la
parte negativa. Il blitz dei soliti facinorosi, xenofobi, sgrammaticati bulli
che hanno fatto irruzione in un luogo privato per interrompere una riunione. Ma
il racconto era un altro: i protagonisti della notizia erano i nonviolenti, mentre
i fascisti erano solo comparse di seconda fila di un brutto copione recitato
male. Evidentemente loro cercavano lo scontro.
Si aspettavano una reazione
violenta, avevano voglia di menare, di usare le mani. Ma sono rimasti
spiazzati, non hanno saputo affrontare il terreno della nonviolenza e se ne
sono andati con le pive nel sacco. Il loro machismo è stato ridicolizzato.
Ecco,
fossi un cronista di un qualche telegiornale la notizia l’avrei raccontata così
e sarei andato ad intervistare i nonviolenti, non il capo del partito xenofobo.
Ma sono solo il direttore di Azione Nonviolenta e scrivo qui per gli amici che
mi leggono.
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