Nel 1999 il
coraggio di scegliere!
Il Seveso e il Grugnotorto si fanno parco.
Nella foto il Viale Bagatti Valsecchi. A
seguito della “Variante Generale del PRG” del 1999/2003, si è tracciato il perimetro
e la realizzazione del “Parco Locale d’Interesse Sovracomunale (PLIS) del
Grugnotorto Villoresi” e del “Parco Urbano del Seveso” salvaguardando le aree
ancora libere.
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Come
Verdi di Paderno Dugnano, che hanno partecipato al governo della città negli
anni precedenti alle Amministrazioni Alparone, ci sentiamo in dovere di
rispondere alle false accuse che la Lega Nord solleva con il suo comunicato.
La
Lega Nord ha la memoria corta o vuole ricordare solo quello che le fa comodo.
Anche noi, come loro, ci siamo trovati davanti al disastroso PRG del 1993 che assegnava svariati diritti edificatori, ma con la “Variante Generale del PRG” che
abbiamo approvato nel 1999/2003 siamo riusciti, in alcuni ambiti
particolareggiati, a ridurne la cementificazione di diversi metri cubi di
volumetria, ed a istituire i Parchi del Grugnotorto Villoresi e del Seveso.
Quest’ultimo sbeffeggiato dalla Lega Nord e da Forza Italia come il “parco
delle pantegane”.
Azione
che l’Amministrazione di Forza Italia e Lega Nord non ha avuto il coraggio di
proseguire con il PGT da loro approvato nel 2013. Anzi, hanno inserito la
possibilità di trasformare aree produttive in aree residenziali, aumentando la
possibilità di crescita della città, rispetto alla Variante Generale del PRG
del 1999, di circa 7.000 abitanti a scapito della possibilità di posti di
lavoro.
Le
costruzioni sorte dal 1995 al 2009 non sono state frutto di speculazione
edilizia ma, come ora, dovute al rispetto dei diritti edificatori acquisiti in
precedenza, perché se così non fosse stato la Lega Nord avrebbe potuto
benissimo denunciarla alle autorità competenti.
Con questa variante RE3 è il secondo caso in cui questa Amministrazione permette di
costruire all’interno di un parco: il primo è stato con l’inserimento nel PGT,
da loro redatto, dell’ambito AT6, dove è stato concesso di costruire un
capannone all’interno del Parco Grugnotorto Villoresi, su un’area vergine dove
non gravava nessun diritto acquisito, ad un’azienda locale con la scusa che, se
no, sarebbe andata chissà dove.
La
Lega Nord e l’Amministrazione Alparone si autodeclamano difensori del verde e
dell’ambiente, ma di chi è stata la mano che ha armato la motosega che ha
tagliato gli alberi di via Sant’Ambrogio quando bastava attivare un senso unico
per salvarli?
Dicono
che hanno a cuore il Parco del Seveso, ma non hanno fatto nulla quando è stata
sventrata la collinetta a ridosso della rotonda di Via Cesare Battisti,
distruggendo la flora e la fauna esistenti per far posto alla Rho-Monza.
L’operazione
che hanno intenzione di portare avanti per l'ambito RE3 a nostro avviso non
porterà nessun beneficio alla città, visto che con l’attuale situazione si
libererebbero comunque aree per il Parco del Seveso, anche se circa un quarto
in meno. Chi invece trarrà maggior beneficio dalla traslazione della volumetria
nel parco di Via Gorizia/Via Dalla Chiesa non sarà la città, che avrà il doppio
di consumo di suolo, ma senz’altro i costruttori che con la variante vedrebbero
aumentato notevolmente il valore degli immobili da vendere.
Per
quanto riguarda l’ampliamento dei negozi del Carrefour, l’impatto che questo
avrà sulla città sarà devastante; non basterà asfaltare quattro strade o
mettere qualche fioriera lungo le vie per evitare lo svuotamento commerciale
della città...
Bisogna
avere il coraggio di dire NO a questo ampliamento e di attivare una politica di
rilancio del commercio che faccia tornare i negozi nel centro della città,
facendola ritornare a vivere.
Ma
questo non avverrà perché, nonostante la farsa della Lega Nord, questo
ampliamento è già stato deciso da tempo, e precisamente da quando,
nell’approvare il PGT nel 2013, a certe aree è stata cambiata la destinazione
d’uso.
I
Verdi di Paderno Dugnano auspicano una politica urbanistica basata non più
sull’espansione, ma sulla riconversione e riuso dell’aree e degli immobili
esistenti.
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