Un’Europa libera, democratica, fraterna, ecologica, giusta.
Anche i Verdi europei oggi sono a Roma, con una delegazione multicolore che, con i Verdi italiani, parteciperà a molte delle iniziative in campo, dalla Marcia federalista a quella dei movimenti associativi “La Nostra Europa” e anche a dibattiti con altri partiti pro-Europa, europei e italiani, in qualche caso lontani dalle nostre idee, ma uniti in quella che deve essere comunque una festa, perché questi 60 anni, con tutti i loro limiti, sono da celebrare.
A
meno che Trump decida di schiacciare il bottone nucleare prima, abbiamo un po’
più di due anni per “occupare” l’Europa. E’ arrivato il momento di essere
precisi quando si vuole discutere di “un’altra Europa”.
Sono da escludere scorciatoie illusorie come l’uscita dall’euro che causerebbe conflitti
economici e politici tra i membri dell’Unione Europea senza alcuna possibilità
di arginarli.
L’Unione
Europea della finanza e delle banche e l’europeismo istituzionale, delle politiche
“austere”, hanno raffreddato il sogno. Ma non si battono i cambiamenti
climatici, non ci si assicura la fine di
elusione ed evasione fiscale, non si gestisce il flusso di chi fugge da guerra
e povertà, non si costruiscono società aperte ma sicure, insomma non si
realizzano obiettivi “rivoluzionari” rinchiudendosi ognuno nei propri confini.
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