Far cambiare strada all'Europa dei banchieri
"Green Italia Verdi Europei" sostiene lappello Grecia: una nuova opportunità per lEuropa lanciato per iniziativa, tra gli altri, dai deputati Verdi Ernest Urtasun e Ska Keller e sottoscritto finora da oltre 60 deputati europei di vari gruppi politici.
Nellappello si chiede a governi e istituzioni Ue di avviare negoziati costruttivi con il governo greco. I sei mesi chiesti da Tsipras e Varoufakis non sono nulla rispetto ai sei anni di politiche catastrofiche imposte dalla Troika, che hanno portato solo a maggiore debito pubblico, più povertà, azzerando la possibilità per la Grecia di crescere dichiara Monica Frassoni, co-Presidente del Partito Verde Europeo e coordinatrice di Green Italia.
La Grecia, un paese che da anni subisce politiche sconsiderate, oggi chiede allUe di concederle tempo: pochi mesi per lavorare ad un piano alternativo e migliore, che allunghi le scadenze dei prestiti e ne abbassi gli interessi. È chiaro che ci sono riforme da fare, ma non saranno quelle di sola austerità volute dalla Troika: bisogna cominciare dal ridurre il tasso di corruzione e di evasione fiscale, più alto che in Italia. Quella che vediamo oggi in Grecia è una vera e propria crisi umanitaria e per porvi riparo il paese ha bisogno di dare respiro alle proprie finanze pubbliche, per poter ridurre leccedenza primaria e ristrutturare il proprio debito. Per questo motivo i firmatari dellappello chiedono ai governi e alle istituzioni UE di raggiungere un rapido accordo con il governo greco, che consenta di far fronte alle esigenze finanziarie più urgenti. Questa iniziativa indica una volontà diffusa allinterno del PE di poter giocare un ruolo attivo e positivo nel dibattito che si è creato sul futuro della Grecia e, con essa, dellUe.
Per non strangolare la Grecia e dimostrare che i concetti di coesione e solidarietà hanno ancora un senso, bisogna:
- allungare i tempi del rientro e alleggerire nel breve periodo lonere del debito. Bisogna ricordare con insistenza che ad oggi chi ha comprato debito greco ci ha già guadagnato molto grazie ai tassi dinteresse. Non sarà una tragedia se da oggi i guadagni saranno un po minori e più diluiti nel tempo;
- accompagnare le misure sul debito con un piano dinvestimenti europei serio e di dimensioni più solide del c.d. piano Juncker: che sia fortemente orientato a settori di avvenire per un paese come la Grecia, ricchissimo di cultura, ma anche propizio a uno sviluppo massiccio della Green economy, in particolare in materia di energia;
- superare la Troika e riportare lelaborazione ed il controllo del futuro piano in mano ad istituzioni politiche e democraticamente responsabili di fronte ai cittadini europei, in particolare Commissione e Parlamento UE, oltre che al governo greco. È inaccettabile che alcuni governi si arroghino il diritto di decidere per tutti e deve essere superato il ruolo del FMI.
Salvare la Grecia e mantenerla ancorata allUE significa anche cambiare lEuropa e darle un ruolo positivo e legittimo di fronte ai suoi cittadini.
IL TESTO DELLAPPELLO
Le ultime elezioni in Grecia possono trasformarsi nella possibilità di un cambiamento reale dellEuropa. Dopo anni di austerità opprimente e di politiche economiche fallimentari che hanno minato la stabilità politica e sociale dellUe, riteniamo che il grido di speranza che arriva dal popolo greco sia la spinta propulsiva necessaria al nostro continente per cambiare rotta.
Negli ultimi anni la Grecia è stata lanello debole di una catena di eventi fallimentare che hanno portato leurozona sullorlo del baratro ed espulso milioni di europei dal nostro progetto comune. Il chiaro desiderio del popolo greco di voler respingere queste politiche disastrose è un campanello dallarme per lEuropa nel suo insieme.
La crisi sociale e umanitaria che si trova a dover fronteggiare il nostro continente non ha precedenti in Europa: povertà diffusa, disoccupazione dilagante e massicci tagli di bilancio nei servizi pubblici essenziali. La Grecia ha perso il 25% del proprio prodotto interno lordo e oggi migliaia di persone non hanno i mezzi per soddisfare i propri bisogni più elementari.
In questo contesto, lEuropa, le sue istituzioni e i suoi Stati membri non possono continuare a nascondersi ciecamente dietro il memorandum e la Troika i quali hanno fallito sia nelle modalità che negli obiettivi. Alcune voci in Europa cercano di convincerci del fatto che la Grecia sia il problema, ma i problemi reali dellUnione Europea sono la disoccupazione, la disuguaglianza sociale e il debito. Si tratta di problemi europei comuni che richiedono una soluzione condivisa.
Le istituzioni europee e i governi nazionali in questi giorni in Grecia devono fare i conti con la mancanza di risposte adeguate ad una recessione economica storica e con lo sviluppo di politiche che hanno ampliato le disuguaglianze e ostacolato il progetto europeo.
Ecco perché siamo sinceramente convinti che la solidarietà debba prevalere e che si debba fare ogni sforzo per cambiare il rovinoso corso stabilito per la Grecia negli ultimi anni. Se questo verrà fatto in modo efficace, lintera Europa ne trarrà beneficio.
La Grecia ci offre lopportunità di mettere di nuovo i nostri cittadini al centro del progetto europeo, recuperando la dignità umana e ponendola al centro delle nostre politiche, nonché di formulare soluzioni responsabili e tempestive ai problemi che ci troviamo a dover affrontare.
Le minacce degli scorsi giorni al nuovo governo greco non sono accettabili; piuttosto le Istituzioni dellUE dovrebbero rispettare lesito delle ultime elezioni e avviare con il governo greco negoziati costruttivi.
La Grecia ha bisogno di un po di respiro dalla pressione sulle sue finanze pubbliche al fine di rispondere alla sua crisi umanitaria, ridurre leccedenza primaria e ristrutturare il suo enorme debito. Sollecitiamo, quindi, i governi e le Istituzioni europee a raggiungere un rapido accordo con il governo greco, consentendo al paese di far fronte alle esigenze finanziarie più urgenti e di avere il tempo necessario per arrivare ad un nuovo accordo.
Nei giorni a venire che saranno di cruciale importanza, esortiamo i leader Ue a garantire il futuro della Grecia allinterno della famiglia europea nel pieno rispetto della democrazia, della giustizia sociale e della solidarietà. In caso contrario si metterà a rischio lintero progetto europeo.
La Grecia offre unopportunità democratica e sociale allEuropa. Sollecitiamo le istituzioni europee e gli Stati membri a cogliere questa opportunità e a non perseverare negli errori del passato.
Primi firmatari:
Marina Albiol (GUE/NGL, ES)
Guillaume Balas (S&D, FR)
Sergio Coffferati (S&D, IT)
Pablo Iglesias (GUE/NGL, ES)
Eva Joly (Greens/EFA, FR)
Ska Keller (Greens/EFA, DE)
Edouard Martin (S&D, FR)
Marisa Matias (GUE/NGL, PT)
Liliana Rodrigues (S&D, PT)
Molly Scott Cato (Greens/EFA, UK)
Barbara Spinelli, (GUE/NGL, IT)
Marc Tarabella, (S&D, BE)
Ernest Urtasun (Greens/EFA, ES)
Guillaume Balas (S&D, FR)
Sergio Coffferati (S&D, IT)
Pablo Iglesias (GUE/NGL, ES)
Eva Joly (Greens/EFA, FR)
Ska Keller (Greens/EFA, DE)
Edouard Martin (S&D, FR)
Marisa Matias (GUE/NGL, PT)
Liliana Rodrigues (S&D, PT)
Molly Scott Cato (Greens/EFA, UK)
Barbara Spinelli, (GUE/NGL, IT)
Marc Tarabella, (S&D, BE)
Ernest Urtasun (Greens/EFA, ES)
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