Paderno Dugnano, 16/07/2012
COMUNICATO STAMPA: “VOGLIAMO GIUSTIZIA NON MONETIZZAZIONE”
Oggi, davanti al GUP del Tribunale di Milano si è svolta la seconda udienza del processo per omicidio colposo
plurimo, incendio ed altre 23 imputazioni (reati e contravvenzioni) nei confronti di Giovanni Merlino ed Elena
Merlino, titolari e rappresentanti legali dell'azienda Eureco, per la morte di quattro lavoratori (Sergio Scapolan,
Salvatore Catalano, Harun Zequiri, Leonard Shehu) avvenuta per imprudenza, negligenza, imperizia e per
inosservanza delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro e per trattamento e smaltimento irregolare di rifiuti
pericolosi e per lesioni gravi nei confronti dei quattro superstiti.
L'udienza era imperniata nella presentazione e costituzione delle “Parti Civili”.
La difesa degli imputati ha sollevato obiezioni ed eccezioni alle costituzioni di parte civile delle Associazioni e
dei Comitati: Medicina Democratica, A.I.E.A. (Associazione Italiana Esposti Amianto), Comitato a sostegno dei
familiari delle vittime e dei lavoratori Eureco, ALLCA CUB Chimici, ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati ed
Invalidi del Lavoro), INAIL, CGIL, Comune di Paderno Dugnano.
Il Pubblico Ministero, Dott.ssa Manuela Massenz, confutando le tesi dei difensori dei Merlino, invece ha dato
parere favorevole alla costituzione di “parte civile” di tutti gli Enti e Associazioni menzionate a cui hanno fatto
seguito le dichiarazioni, molto argomentate e ben documentate dei loro Avvocati.
Dopo una breve sospensione, alla ripresa il GUP ha emesso l'ordinanza, allo stato non impugnabile, che
accoglie in buona parte la tesi della difesa degli imputati, escludendo le Associazioni più operative e attive sul
tema della sicurezza del lavoro e per la tutela della salute dei lavoratori e delle lavoratrici (M.D., A.I.E.A., Comitato
a sostegno dei familiari delle vittime e dei lavoratori Eureco, Anmil, Allca Cub Chimici), accogliendo parzialmente il
Comune di Paderno Dugnano per il solo incendio colposo, la CGIL per danno di immagine, e l’INAIL.
Accolte, per i “SOLI” primi due capi di imputazione (omicidio e incendio), le costituzioni di “parte civile” per i
familiari delle vittime e per i lavoratori feriti, trascurando quelle imputazioni relative al mancato rispetto delle
norme sul trattamento/smaltimento di materiali pericolosi, sulla mancata informazione ai lavoratori dei rischi
cui erano, loro malgrado, esposti, e non considerando in tal modo la recidività del Merlino, stante il fatto che,
prima del tragico incendio del 04.11.2010, ad un altro operaio veniva tolta la vita presso un impianto
industriale dello stesso Merlino.
Come Comitato, pur rispettando il provvedimento emesso dal Giudice, esprimiamo tutta la nostra amarezza e
disappunto per una pronuncia che non ha considerato la documentazione versata in atti e le “numerose”
decisioni assunte nel tempo dall’Autorità Giudiziaria di ammissione della costituzione di parte civile delle
predette associazioni in procedimenti penali assolutamente (e tragicamente) analoghi a quello in esame (cfr.
per tutte ordinanze e sentenza Thyssen Krupp).
Di fronte a questo desolante scenario, vogliamo riaffermare con forza che la VITA e la SALUTE dei lavoratori
non possono e non devono essere monetizzate a vantaggio di quegli imprenditori, come il Merlino, privi di
qualsivoglia scrupolo e, magari, muniti di buona Assicurazione!
A questo punto è obbligatorio chiedersi se un'eventuale richiesta di rito abbreviato e/o di patteggiamento
accolta, potrà rendere giustizia ai morti, ai loro familiari ed ai superstiti?
E ancora: Quanti imprenditori, da premesse come queste, si sentiranno liberi di violare le norme poste a
presidio della sicurezza sul lavoro?
Per il Comitato questa è una cattiva lezione ed una grande delusione!
COMITATO A SOSTEGNO DEI FAMILIARI DELLE VITTIME E DEI LAVORATORI EURECO
http://cveureco.altervista.org
- comitatovittime.eureco@gmail.com - Tel: 335.6863489
per solidarietà:
IBAN IT44 E076 0101 6000 00079385746 - causale “PRO LAVORATORI EURECO”Comitato a sostegno delle famiglie delle vittime e dei lavoratori Eureco
Nessun commento:
Posta un commento