ACQUA BENE COMUNE
I CITTADINI DI PADERNO DUGNANO INSISTONO
E’ passato circa un anno da quando i cittadini di Paderno Dugnano tramite il loro “Si” posto sulla scheda referendaria contro la privatizzazione dell’acqua hanno decretato la loro volontà che questo bene comune rimanga pubblico.
Ciò non è bastato per far prendere a questa Amministrazione la decisione di modificare lo Statuto Comunale inserendovi un articolo che dichiari l’acqua bene comune non assoggettabile a meccanismi di mercato.
Per questo il Comitato “Acqua Bene Comune” di Paderno Dugnano dopo la vittoria del referendum non si è sciolto ma ha promosso in questi mesi una raccolta firme per sollecitare l’amministrazione a modificare lo statuto comunale.
Come per il referendum la risposta dei cittadini di Paderno Dugnano non si è fatta attendere ed è stata numerosa.
Le 1019 firme raccolte, sono state protocollate e consegnate in comune sabato 19/05/12, si attende ora una risposta dall’amministrazione.
Ecco la lettera di presentazione delle firme consegnate sabato:
Al Sindaco Marco Alparone
Al Presidente del Consiglio Comunale Annunziato Papaleo
Ai Consiglieri Comunali del Comune di Paderno Dugnano
Paderno Dugnano, 19 maggio 2012
Oggetto: proposta di modifica dello Statuto Comunale con l’inserimento di un articolo che dichiari l’acqua bene comune, diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi di mercato.
Il 12 e 13 giugno 2011 oltre 20.000 cittadini di Paderno Dugnano (pari a più del 54% degli elettori aventi il diritto di voto), senza divisioni di colore politico, hanno votato sì all’abrogazione delle norme che imponevano la privatizzazione e garantivano i profitti sulla gestione dei servizi idrici.
Il Comitato per L’Acqua Bene Comune di Paderno Dugnano, costituito da associazioni e semplici cittadini della nostra città per promuovere i referendum, continua il suo impegno affinché venga rispettato l’esito referendario, per salvaguardare la titolarità dei Comuni nel governo dei servizi idrici, per garantire la gestione totalmente pubblica dei servizi idrici, attraverso l’affidamento ad aziende di diritto pubblico di proprietà dei Comuni.
In coerenza con l’esito referendario e con la decisione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che il 30 luglio 2010 ha riconosciuto l’acqua potabile e i servizi igienici come diritti umani, il Comitato si è fatto promotore della volontà della maggioranza dei cittadini elettori del nostro Comune proponendo di modificare lo Statuto Comunale inserendo un articolo che dichiari che:
1. L’acqua e` un bene comune, un diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi di mercato. Tutte le acque, superficiali e sotterranee, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà .
2. La disponibilità e l’accesso individuale e collettivo all’acqua potabile sono garantiti in quanto diritti inalienabili e inviolabili della persona umana e si estrinsecano nell’impegno a garantire ai cittadini un minimo vitale giornaliero.
3. La proprietà e la gestione del servizio idrico devono essere pubbliche e improntate a criteri di equità , solidarietà (anche in rapporto alle generazioni future) e rispetto degli equilibri ecologici.
4. Il consumo umano delle risorse idriche, deve avere la priorità rispetto ad altri usi.
5. Il servizio idrico integrato e` un servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica e, come tale, non soggetto alla disciplina della concorrenza, ma, rientrante nella competenza esclusiva della Regione (art. 117 Cost.) che deve essere gestito con meccanismi che garantiscano la partecipazione sociale.
6. In particolare, la gestione dei servizi idrici dovrà avvenire per mezzo di enti pubblici o mediante soggetti imprenditoriali partecipati esclusivamente da enti pubblici istituzionali.
Già altri Comuni della provincia di Milano hanno inserito nel loro Statuto Comunale simili dichiarazioni. Il Comitato ha utilizzato l’articolo inserito nello Statuto Comunale di Pieve Emanuele (Art. 10-bis – Acqua bene comune – Diritto umano all’acqua).
Il sottoscritto, in qualità di rappresentante del Comitato Acqua Bene Comune, presenta questa richiesta di modifica dello Statuto Comunale accompagnata da 1.019 firme (51 fogli allegati con
970 firme e un foglio allegato con 49 firme on-line) di cittadini di Paderno Dugnano; una piccola rappresentanza di quei 20.000 che senza divisioni politiche hanno votato a favore dell’acqua pubblica ai referendum.
Per certificare che si tratti di firme di cittadini di Paderno Dugnano, i firmatari hanno completato la firma, sia su carta che on-line, con il numero del documento di identità oltre che della data di nascita, convinti che Lei nostro Sindaco e Voi tutti nostri Consiglieri Comunali eletti dai cittadini, insieme Vi facciate interpreti della volontà della maggioranza dei cittadini.
Il sottoscritto rimane a disposizione per qualsiasi chiarimento e, in attesa di un riscontro,
porge cordiali saluti.
Diego Spinello
per il Comitato per l’Acqua Bene Comune di Paderno Dugnano
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