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lunedì 7 maggio 2018

SALVIAMO IL PARCO: La mobilitazione continua!


Sì all’attuazione del Parco del Seveso.
No al cemento nel parco di Via Dalla Chiesa.


Manifestiamo la nostra contrarietà a permettere che un costruttore PRIVATO cementifichi un parco pubblico di proprietà COMUNALE.

Il video di questa trama
Per conoscere la trama di questa speculazione che consuma altro suolo libero, puoi vedere il video su You Tube (8’ e 44’’) del “Circolo Eco-Culturale La Meridiana” QUI.

Come chiarisce molto bene il video, tutto parte dal 2013, con l’approvazione del PGT, voluto dalla Giunta Alparone e dai Consiglieri Comunali che l’hanno approvato. 

Consapevolmente o inconsapevolmente, il sindaco Alparone e l’assessore vicesindaco Bogani, hanno attribuito l’Indice Unico di Perequazione di 0,35 per ogni mq di superficie che, nell’ambito RE3, significa aver elevato la volumetria esistente da 2.800 metri cubi a oltre 14.000 metri cubi, aumentando di ben 5 volte la volumetria edificabile nell’area adiacente al parco del Seveso (nel tratto del lungo Seveso tra Via Roma e il cimitero).

Un grosso “errore” compiuto a danno della città, a nostro parere, in contrasto col progetto del Parco Urbano del Seveso previsto dal Piano Regolatore Generale del 1999.

Per rimediare, con la Variante RE3, il sindaco Alparone e il vicesindaco Bogani, vogliono spostare i 14.000 metri cubi, che hanno concesso nell’area vicino al Seveso, all’area a verde pubblico, di proprietà comunale, di Via Dalla Chiesa. Da un errore a un altro errore.

Si può impedire sia di costruire nel Parco Urbano del Seveso, che di costruire nel parco di via Dalla Chiesa, ma non lo vogliono fare.

Esprimiamo la nostra indignazione.

Alparone ha sbagliato, a lui la responsabilità di rimediare.
L’ “errore” di Alparone non deve essere pagato dalla città!



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"Tutte le promesse di benessere e tutte le sicurezze date in epoca moderna dalle istituzioni statali nazionali, dai politici e dagli esperti di scienze e tecniche, sono state distrutte. E non c'è più in giro un'istanza che tolga all'uomo le sue nuove paure. Ecco allora che la crisi ecologica ci fa intravedere qualcosa come un senso all'orizzonte, persino la necessità di una politica globale ed ecologica nel nostro agire quotidiano". U. Beck